Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CROCETTA DIFFAMÒ GLI EX CRONISTI DELL'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE, CONDANNATO A RISARCIRE 30MILA EURO

L'ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta diffamò ex cronisti dell'ufficio stampa della Regione. Condannato dal Tribunale civile di Palermo, dovrà risarcire 30mila euro.

PALERMO, 29 maggio 2018. - L'ex presidente della Regione
siciliana, Rosario Crocetta, e' stato condannato dal Tribunale
civile di Palermo per diffamazione. A citare in giudizio l'ex
governatore sono stati i giornalisti Piero Nicastro e Gioacchino
Felice, che facevano parte dell'ufficio stampa della Regione,
smantellato da Crocetta nel 2012, dopo la sua elezione. Il
giudice Giulio Corsini ha accolto il ricorso dei due cronisti,
assistiti dagli avvocati Salvatore Ferrara e Giovanni
Gruttad'Auria, che hanno contestato alcune dichiarazioni che
l'allora governatore aveva rilasciato a diversi organi
d'informazione criticando il lavoro svolto dai giornalisti ai
quali erano stati revocati gli incarichi.

Parole quelle di Crocetta che la sentenza del Tribunale ha reputato diffamatorie.
L'ex presidente e' stato condannato a risarcire i due cronisti
con 15 mila euro ciascuno e a pagare le spese legali.
"Il dolore che un padre di famiglia puo' provare per essere
stato messo in mezzo a una strada all'improvviso, alla soglia
dei cinquant'anni, e' incommensurabile ma diventa davvero
insopportabile se, a quel brutale licenziamento, si accompagna
l'accusa infamante di avere rubato lo stipendio - commenta Piero
Nicastro - perche' questo, di fatto, era il senso delle
dichiarazioni rilasciate a giornali e tv dal signor Crocetta nei
giorni in cui smantellava l'ufficio stampa della Regione
siciliana".

"Chi mi conosce, sia fuori che all'interno dell'amministrazione - aggiunge il giornalista - sa che per nove anni ho fatto sempre il mio dovere, con impegno, scrupolo e
dedizione. E, personalmente, mai avrei potuto accettare che la
mia professionalita' restasse offuscata da una simile ombra. Le
lacrime non si cancellano ma oggi posso dire che l'onore, almeno
quello, non me lo hanno portato via". (ANSA).
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È stato condannato per diffamazione dal Tribunale civile di Palermo l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta. A citare in giudizio l'ex governatore siciliano i giornalisti Piero Nicastro e Gioacchino Felice che facevano parte dell'ufficio stampa della Regione, smantellato da Crocetta nel 2012. Accolto dal giudice il ricorso dei due cronisti che hanno contestato alcune dichiarazioni rilasciate dall'allora governatore, a diversi organi d'informazione, criticando il lavoro svolto dai giornalisti ai quali erano stati revocati gli incarichi. L'ex presidente è stato condannato a risarcire i due cronisti con 15 mila euro ciascuno e a pagare le spese legali. "Il dolore che un padre di famiglia può provare per essere stato messo in mezzo a una strada all'improvviso, alla soglia dei cinquant'anni, è incommensurabile ma diventa davvero insopportabile se, a quel brutale licenziamento, si accompagna l'accusa infamante di avere rubato lo stipendio - commenta Piero Nicastro - perché questo, di fatto, era il senso delle dichiarazioni rilasciate a giornali e tv dal signor Crocetta nei giorni in cui smantellava l'ufficio stampa della Regione siciliana". "Chi mi conosce, sia fuori che all'interno dell'amministrazione - aggiunge il giornalista - sa che per nove anni ho fatto sempre il mio dovere, con impegno, scrupolo e dedizione. E, personalmente, mai avrei potuto accettare che la mia professionalità restasse offuscata da una simile ombra. Le lacrime non si cancellano ma oggi posso dire che l'onore, almeno quello, non me lo hanno portato via".

L'Ordine dei giornalisti di Sicilia e l'Associazione siciliana della stampa esprimono particolare soddisfazione per la sentenza a favore dei colleghi Piero Nicastro e Giancarlo Felice che ha visto la condanna dell'ex presidente della Regione Rosario Crocetta, in qualche modo, lenisce le ferite ancora aperte dei giornalisti per l'ingiusto trattamento subito. "Il modus operandi di Crocetta lo abbiamo denunciato più volte e quindi evitiamo altri commenti - scrivono in una nota Odg e Assostampa Siciliana - sarebbe troppo facile oggi infierire su di lui, le parole accorate del collega Piero Nicastro dicono tutto e rappresentano il nostro pensiero. Resta l'amarezza per quella stagione alla Regione iniziata nel peggiore dei modi, spazzando via dall'oggi al domani un ufficio stampa efficiente e lasciando al suo posto un vuoto incomprensibile.

Ancora una volta ci appelliamo alla sensibilità del presidente Nello Musumeci affinché, come promesso in occasione del Congresso Assostampa di Enna dello scorso aprile, possa al più presto convocare attorno a un tavolo Ordine e Sindacato unitario dei giornalisti per riannodare il filo interrotto dell'ufficio stampa alla Regione e per aprire finalmente una nuova stagione di concorsi e per mettere finalmente regole chiare e certe nella giungla degli uffici stampa della pubblica amministrazione e della sanità in Sicilia", concludono il presidente Odg Sicilia Giulio Francese e il segretario regionale Assostampa Siciliana Roberto Ginex. (OdG Sicilia)




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