Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ACQUA BENE COMUNE: UNA MULTINAZIONALE FRANCESE FA PROFITTI SULLE NOSTRE RISORSE

Dal 2011, ancora sia a livello nazionale che regionale siamo ben lontani dall'avere allontanato i privati dalle gestioni del servizio idrico e i profitti dall'acqua. In Sicilia la multinazionale francese Veolia gestisce e fa profitti. 7 anni dal referendum per l'acqua pubblica; quando sarà rispettata la volontà Popolare?

Palermo, 13/06/2018 – Sono trascorsi ben sette anni dalla straordinaria vittoria dei referendum sull'acqua bene comune del 2011 ed ancora, sia a livello nazionale che regionale, siamo ben lontani dall'aver allontanato i privati dalle gestioni del servizio idrico ed i profitti dall'acqua. In Sicilia la multinazionale francese Veolia gestisce e fa profitti sulle risorse idriche regionali vendendo acqua grezza che poi, una volta potabilizzata dai comuni o dagli altri gestori privati, i siciliani pagheranno due volte. Le indagini della magistratura sulle malversazioni dei gestori privati delle province di Agrigento e di Caltanissetta sono abnormi e sotto gli occhi di tutti, ma a continuare a pagare per un servizio spesso non reso, per il disastro ambientale procurato e per le multe milionarie comminate dell'Europea saranno come sempre i cittadini. Anche nelle altre povince la situazione non è migliore ma si può attendere sempre e solo la magistratura per prendere atto delle inadempienze e compromissioni di un sistema malato?

Cosa fanno la Regione ed il suo Presidente non è dato saperlo, ma ci sarebbe una legge regionale, la 19/15, frutto sebben parziale di anni di lotta per l'Acqua Pubblica in tutta la Sicilia, che andrebbe rispettata insieme alla volontà popolare di 27 milioni di italiani. A Musumeci chiediamo ancora una volta, anche pubblicamente, un incontro più volte sollecitato, ed un'assunzione di responsabilità politica su tutta la materia. Si scrive Acqua, si legge democratica.

Forum Siciliano dei movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni

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