Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

COMUNI DE…GENERE: "CHI VUOLE TORNARE A CONSIGLI MONOSESSUATI?"

Palermo, 03/07/2018 - "Con l’introduzione della doppia preferenza di genere abbiamo evitato il triste spettacolo di aule consiliari occupate solo da uomini; uno spettacolo purtroppo non raro nel pasato." Lo afferma Cladio Fava del movimento 100Passi, Presidente della commissione antimafia regionale che cita dati ben precisi relativi alla evoluzione nella composizione degli Organi consiliari prima e dopo la legge.
“Per la Sicilia è stata una conquista di civiltà, testimoniata dai numeri - continua Fava - che hanno visto triplicare la presenza di consigliere comunali. E adesso all'Ars qualcuno vorrebbe riportare indietro le lancette della storia, magari tornando ad aule consiliari tutte al maschile per garantire qualche eletto fidelizzato in più."

"Non solo ci opporremo - conclude il parlamentare de I cento passi - ma rilanciamo: nella proposta di modifica alla legge elettorale regionale che abbiamo presentato nelle scorse settimane il doppio voto di preferenza di genere è esteso anche all’Ars, affinché l’Assemblea regionale possa essere finalmente un consesso donne e di uomini, con pari dignità, presenza e capacità di rappresentanza".

"L'incredibile accanimento con cui la I Commissione dell'Ars continua a tentare l'abolizione della doppia preferenza di genere spiega, paradossalmente, perché la Sicilia sia ultima nelle classifiche per ricchezza e vivibilità. Di fronte ad un panorama economico così disastroso come quello siciliano, una parte della classe politica, guarda caso a prevalenza maschile, considera l'abolizione della preferenza di genere una priorità indifferibile! Proprio questo accanimento dimostra invece quanto questa norma sia non soltanto utile ma anche necessaria, perché dimostra come una qualificata presenza femminile nelle istituzioni possa essere il cardine per rompere interessi personali ed un vecchio modo di fare politica che certamente non è a servizio della comunità."

Lo ha dichiarato Marianna Caronia, deputata regionale all'Ars.

COMUNI. "CHI VUOLE TORNARE A CONSIGLI MONOSESSUATI?"

L’introduzione della doppia preferenza di genere ha consentito una maggiore presenza di donne nei Consigli comunali dell’Isola. Dalla sua introduzione, lo dimostrano i dati seguenti, l’aumento della presenza di donne nelle istituzioni è aumentata di oltre il 30% attestandosi su una media (al 2018) di circa il 30%. Negli stessi comuni precedentemente all’introduzione della legge in molti casi la presenza femminile era sonno il 10% con non pochi esempi di aule consiliari tutte al maschile.
I risultati della legge sono, quindi, stati quasi ovunque centrati. E non hanno risentito neppure della riduzione dei seggi per effetto delle riforme sul numero complessivo degli eletti. Questo nei grandi e medi centri, come nei piccoli.

Le recenti elezioni amministrative (Catania, Messina, Trapani, Siracusa, Ragusa) confermano questi dati.
Nelle grandi città le donne passano dal 12% ad oltre il 30% della rappresentanza del consiglio comunale a Palermo, dall’11% al 20% a Catania, da poco sotto il 20 ad oltre il 30 a Messina, dal 15 al 25% a Ragusa, dal 13% ad oltre il 30% a Caltanissetta, dal 6% al 30% ad Agrigento. Ancora più marcato l’effetto nei medi centri, dove non si vede più la vergogna di un consiglio comunale monosessuato. Il 35% a Marsala, il 26% a mazzara, il 30% a Monreale e oltre il 20% a Modica (comuni dove prima della legge attuale non sedeva neppure una donna in consiglio comunale), il 40% a Paternò e così via.

Oggi l’ars vede appena il 20% circa dei seggi ottenuti da donne, per altro prendendo in esame solo la quota di seggi assegnata nei collegi provinciali la percentuale scende sotto il 20%, una percentuale più bassa di quella di quasi tutti i consigli comunali siciliani.

SEGGI UOMINI DONNE % Donne %donne elezioni precedenti VARIAZIONE
CANICATTì 2016 24 16 8 33,33 16,67 16,66
FAVARA 2016 24 16 8 33,33 10 23,33
P EMPEDOCLE 2016 16 10 6 37,5 20 17,50
CALTAGIRONE 2016 24 17 7 29,17 10 19,17
RAMACCA 2016 16 10 6 37,5 0 37,50
BARRAFRANCA 2016 16 9 7 43,75 0 43,75
TERRASINI 2016 16 10 6 37,5 15 22,50
VITTORIA 2016 24 15 9 37,5 6,65 30,85
LENTINI 2016 16 12 4 25 0 25,00
NOTO 2016 16 12 4 25 5 20,00
ALCAMO 2016 24 14 10 41,67 13,33 28,34
PATTI 2016 16 10 6 37,5 10 27,50

Bagheria 2014 30 23 7 23,33 6,67 16,66
Monreale 2014 30 21 9 30 0 30,00
Caltanissetta 2014 30 21 9 30 13,33 16,67
Acireale 2014 30 23 7 23,33 3,33 20,00
Mazzara 2014 30 22 8 26,67 6,67 20,00
Carini 2015 30 23 7 23,33 6,67 16,66
Agrigento 2015 30 21 9 30 6,67 23,33
Gela 2015 30 20 10 33,33 6,67 26,66
Enna 2015 30 20 10 33,33 6,67 26,66
Barcellona 2015 30 21 9 30 3,33 26,67
Augusta 2015 30 19 11 36,67 16,67 20,00
Marsala 2015 30 20 10 33,33 23,33 10,00
Catania 2018 40 33 7 17,50 15,56 1,94
Messina 2018 32 23 9 28,125 32,5 -4,38
Modica 2018 24 18 6 25 20 5,00
Siracusa 2013 40 31 9 22,5 2,5 20,00
Scicli 2016 16 10 6 37,5 0 37,50



Palermo 2017 40 28 12 30 18 12,00
Termini 2017 12 6 6 50 35 15,00
Erice 2017 16 12 4 25 15 10,00
Avola 2017 24 19 5 20,83 13,33 7,50
Sciacca 2017 24 19 5 20,83 10 10,83
Niscemi 2017 16 12 4 25 5 20,00
Misterbianco 24 18 6 25 13,33 11,67
Paternò 24 15 9 37,5 10 27,50
Trapani 2018 24 16 8 33,33 6,67 26,67

NB: Catania, Messina, Modica avevano già votato con il sistema della doppia preferenza


Commenti