Baarìa Film Festival, a Bagheria il primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”

BAARIA FILM FESTIVAL.  “La Sicilia e le altre isole”.  Dal 2 al 6 luglio 2025.  Tra gli ospiti i premi Oscar Giuseppe Tornatore e Danis Tanovic, gli attori Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo, il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e i registi Costanza Quatriglio, Luca Barbareschi e Aurelio Grimaldi.   23/06/2025 - Il  Baarìa Film Festival  (Bagheria, PA), primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”, ha annunciato il programma, tra opere inedite o poco note in Italia e il meglio tra le 1140 iscrizioni provenienti da tutto il mondo. In  Arcipelaghi , sezione competitiva di  lungometraggi,  figurano tre film che hanno rappresentato il loro paese agli Oscar 2025:  Old Fox  del regista taiwanese  Ya-chuan-Hsiao ,  romanzo di formazione ambientato nella Taiwan di fine anni Ottanta ,  Under the Volcano  del polacco  Damian Kocur , che segue le vicende di una fam...

FILASTROCCHE. RODARI: CHE NOIOSE TIRITERE, SCONCLUSIONATE E PROLISSE

[di Mimmo Mòllica *] - Malgrado Gianni Rodari venga considerato uno dei principali maestri dell'arte speciale di inventare racconti, filastrocche e poesie, la sua fama viene rinnegata e seriamente contraddetta dal vocabolario. Ad offuscare la fama del grande autore della «Grammatica della fantasia» sono proprio i maestri della lingua italiana, autori di vocabolari. Per un buon numero di questi “maestri”, le filastrocche sono “successioni lunghe e fastidiose di parole”, “noiose tiritere” “serie lunga e noiosa di parole”,  “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”. È il vocabolario, bellezza!

26 agosto 2018 - La tragedia del ponte Morandi a Genova ha richiamato alla memoria (e alla coscienza) una bellissima filastrocca di Gianni Rodari scritta nel 1962, «Il ladro di erre», nella quale il grande scrittore-poeta dell’infanzia si rende protagonista di un triste presagio: “io non mi meraviglio / che il ponte sia crollato,/ perché l'avevano fatto / di cemento 'amato' / Invece doveva essere "armato", s'intende… / Il cemento senza erre / (oppure con l'erre moscia) / fa il pilone deboluccio / e l'arcata troppo floscia”.
E così “il ponte / è colato a picco, / e il ladro di 'erre' / è diventato ricco: / passeggia per la città,/ va al mare d'estate, / e in tasca gli tintinnano / le 'erre' rubate”.
Acutezza, perspicacia e raffinata fantasia fanno di Gianni Rodari (unico italiano vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen) un maestro della letteratura per l’infanzia.
Ma, malgrado Rodari venga riconosciuto fra i maggiori interpreti del tema 'fantastico', uno dei principali maestri dell'arte speciale di inventare storie, racconti e filastrocche, opere divenute in tanti casi classici della letteratura per ragazzi, la sua fama viene offuscata, rinnegata, sconfessata e seriamente contraddetta dal vocabolario.
Guarda caso, ad offuscare la fama del grande autore della «Grammatica della fantasia» (l’opera più importante di Rodari, pubblicata nel 1973 da Giulio Einaudi Editore), sono proprio i maestri della lingua italiana, autori di vocabolari e di manuali del genere.

Per un buon numero di questi “maestri della lingua italiana”, le filastrocche sono “successioni lunghe e fastidiose di parole”(1), ovvero “noiose tiritere”(2) o anche “serie lunga e noiosa di parole”(3), oppure “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”(4).
È il vocabolario, bellezza!
E nel caso del maestro di Omegna, Gianni Rodari, c’è poco da confondersi giacché lui stesso, con genialità e orgoglio, ha definito filastrocche le sue più belle composizioni. Il ‘guaio’ è che sono proprio gli studiosi, gli editori, l’opinione pubblica, i critici, la stampa, la giuria del Premio Hans Christian Andersen (1970) a ritenerlo “tra i più grandi autori di filastrocche", oltreché i lettori.
Le filastrocche di Gianni Rodari, maestro elementare, scrittore, pedagogista, giornalista e poeta vengono adoperate nelle scuole italiane e straniere come libri di testo e sono tradotte in moltissime lingue.

Tra i suoi titoli più conosciuti ricordiamo: Filastrocche in cielo e in terra, Il libro delle filastrocche, (primo libro per ragazzi di Rodari), Il treno delle filastrocche, Le filastrocche del cavallo parlante, La filastrocca di Pinocchio, Filastrocche lunghe e corte, Il secondo libro delle filastrocche, Filastrocche per tutto l'anno, Prime fiabe e filastrocche (1949-1951), Il teatro delle filastrocche.

Ecco cosa riporta il sito etimo.it alla voce 'filastrocca':

Filastrocca da FILA, con una terminazione alla quale i compilatori dell’ultima edizione del vocabolario della Crusca attribuiscono senso dispregiativo, ma che all’orecchio rammenta il ted. STRECKEN, distendere. Forse sta per Filastròccola, pure usato sebbene più raramente. Alcuno spiega col ted. VIEL e STRECKEN: discorso prolisso e di poco costrutto. (https://www.etimo.it/?term=filastrocca)

Di poco costrutto... Come il ponte di Genova!

Mimmo Mòllica

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