Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ERA NATALE, MA LA PACE È SOLO UN SOGNO… PROIBITO

18/12/2018 - Era Natale, testo di Luigi Lunari, musica di Lino Patruno (1969). Un successo de I Gufi, incluso nella raccolta "Non spingete scappiamo anche noi" (Columbia CPSQ 544). Luigi Lunari è nato a Milano nel 1934. Drammaturgo e critico letterario, ha studiato composizione e direzione d'orchestra. Ha collaborato con Paolo Grassi, storico direttore del Piccolo Teatro di Milano, e con Giorgio Strehler. E' autore del testo della canzone "25 aprile 1945", musica di Gino Negri.
Nel 1961 al Teatro Mercadante di Napoli viene rappresentata "Tarantella con un piede solo", regia di Andrea Camilleri. La rappresentazione venne sospesa dalla polizia alla fine del primo atto per oltraggio al pudore, ma in seguito tali accuse furono ritirate. Nel 1967 e 1968 scrive per i Gufi due spettacoli di cabaret "Non so, non ho visto, se c'ero dormivo", sulla nascita e il primo ventennio della Repubblica italiana, e l'antimilitarista "Non spingete, scappiamo anche noi". Di quest'ultimo lavoro fa parte Era Natale (nell’harem del pascià).

ERA NATALE

Era Natale nell’harem del pascià
gli eunuchi se ne stavan mano in mano
tra decine di splendide beltà
distese sopra questo o quel divano.
Entra il pascià col suo passo marziale
il truce volto e le potenti spalle
e dice: “Che volete per Natale?”
Gli eunuchi gli rispondono: “Le pa...”
Gloria nei cieli e pace quaggiù
tra il bue e l’asinello è nato Gesù.

Era Natale nell’Oceano Indiano
ma piena estate ancora in Vaticano
e il collegio dei Santi Cardinali
ha vietato la pillola ai cristiani.
“Son questi–grida il coro irrispettoso –
scherzi da prete ad alto livello;
ci pare che davvero sia richioso
fidarsi solamente dell’ucce...”
Gloria nei cieli e pace quaggiù
tra il bue e l’asinello è nato Gesù.

Era Natale alla Casa Bianca
l’esercito era lì col presidente
a ricevere la benedizione
prima di andare nell’Estremo Oriente.
“La sacra face della libertate
spetta l’onore a voi di mantenere”.
Tutti in coro rispondono i soldati:
“Con quella face scaldati il sede....”
Gloria nei cieli e pace quaggiù
tra il bue e l’asinello è nato Gesù.

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