Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

NATALE E I CETRIOLI DEL BUON AUSPICIO, IN AMERICA COME IN SICILIA

* Nel volume 'Le più belle canzoni siciliane' di Mimmo Mòllica (Armenio Editore) i testi completi, tradotti e commentati delle canzoni siciliane più conosciute e cantate, da Ciuri ciuri a Vitti 'na crozza

22/12/2018 - Il cetriolo di Natale non è certo una tradizione natalizia siciliana né italiana, è una (sub)tradizione americana in uso nella comunità tedesca. Un ‘augurale’ finto cetriolo viene celato tra gli addobbi dell'albero di Natale e chi sarà tanto fortunato da trovarlo si assicurerà un regalo e tanta fortuna per il nuovo anno.
Si tratta ovviamente di una decorazione a forma di cetriolo sottaceto, che sembrerebbero essere molto apprezzati dagli americani.
Tra le altre ‘leggende’ che legano il cetriolo sottaceto al Natale in America, una risalirebbe alla guerra civile americana: un prigioniero nato in Baviera, sul punto di morire di fame implorò il carceriere di dargli da mangiare un cetriolo sottaceto. La guardia, impietosita, acconsentì permettendogli di sopravvivere.

L'altra storia (medievale) è, invece, legata a San Nicola: due studenti spagnoli tornando a casa per le vacanze di Natale si fermarono a dormire in una locanda. Durante la notte l’oste li uccise e ne nascose i corpi nel barile di sottaceti. Dalla locanda, quella stessa notte, passò San Nicola che trovando i 2 studenti rinchiusi nella botte, li liberò ridando loro miracolosamente la vita.

In Sicilia a Natale non sono i cetrioli a primeggiare sulle tavole in festa ma, piuttosto, il baccalà, il capitone, la pasta incaciata, e poi il torrone, i nucàtuli, i mustazzoli, di cui Catone descrive la preparazione in ‘De Agri Cultura’ CXXX; cuddureddi, petrafennula, pignolata, dolci alla mandorla, al miele, con fichi secchi e con ricotta, dai cannoli alle trionfali cassate.
Ma se i cetrioli sottaceto sono pure l’ingrediente del Christmas pickle, le tradizioni popolari siciliane celebrano ‘maliziosamente’ il cetriolo nei canti e nel teatro.
Proponiamo qua uno dei canti siciliani più rappresentativi e divertenti sul Cetriolo in Sicilia.

U CITROLU

U citròlu, u citròlu,
u citròlu chi ciàuru fa...
A signurina scummògghia 'u linzolu
chi voli u citròlu ca pampina.

A ciràsa, a ciràsa,
a ciràsa chi ciauru fa...
A signurina mi strinci e mi vasa
chi voli a ciràsa ca pampina.
[...]

Il cetriolo, il cetriolo / il cetriolo che profumo che fa... / La signorina solleva il lenzuolo / perchè vuole il cetriolo coi germogli (col fogliame) .
La ciliegia, la ciliegia, / la ciliegia che odore che fa... / La signorina mi stringe e mi bacia / che vuole la ciliegia coi germogli.

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