Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

NATALE IN SICILIA: UN CANTO DI VITA SEMPLICE ED AUTENTICA

Tra i canti della tradizione popolare siciliana ispirati al Natale ricordiamo «A la notti di Natali», portato alla conoscenza generale da Rosa Balisteri. Ne ritroviamo il testo in diverse raccolte e pubblicazioni, ma è forte ancora la ‘consegna’ orale del brano. La linea melodica è ispirata a «Tu scendi dalle stelle» composta da Alfonso Maria de' Liguori, nel 1754

17/12/2018 - Tra i canti della tradizione popolare siciliana ispirati al Natale e alla nascita del Bambino Gesù «A la notti di Natali», portato alla conoscenza generale da Rosa Balisteri, è tra i più godibili e giocosi. Il canto è di autore anonimo e perciò di dominio pubblico, ma è tratto dalle ricerche fatte mirabilmente sul campo da Giuseppe Pitrè, dal Salomone Marino, etc., e ne ritroviamo il testo in diverse raccolte e pubblicazioni, ma altrettanto forte è ancora la ‘consegna’ orale di questo e di altri brani sul Natale.

«A la notti di Natali» è sorretto da una linea melodica semplice e accattivante, ispirata a «Tu scendi dalle stelle», ovvero «A Gesù Bambino», canto natalizio composto da Alfonso Maria de' Liguori, nel 1754, e derivato dall'originale Quanno nascette Ninno, del quale spicca una splendida versione della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Tornando al testo de «A la notti di Natali», a parte l’esortazione rivolta ai pastori (susi pasturi, nun dormiri chiù) affinché accorrano alla grotta dov'è nato il Bambino Gesù (lu vidi ch’è natu ‘u Bambinu Gesù), spiccano attimi di vita semplice e autentica: «Aspettatemi un pochino, il tempo di andare al pagliaio (ricovero degli animali e attrezzi da lavoro); ho dimenticato la pollastrella e l’uccellino nel paniere, l’uva nella cesta da portare a Gesù Bambino).

C’è poi la strofa giocosa in cui il pastore o vendemmiatore viene appellato scherzosamente «Pipituni senza sali»: pipituni o pipittuni è il frutto del cedro, solitamente consumato per le feste sulle bancarelle o in gruppo sul lavoro «a stricasali», con un pizzico di sale. E dunque «Pipituni senza sali», scherzosamente detto (o meno) sta a significare che manca di sale, di poco sapore, insipido, scipito.
E poi, la strofa lascia intendere "il patto" (che ti faccio), di non mangiare l’uva durante la vendemmia (cû lu pattu câ ti fazzu / câ racina un ti n’ha mangiari).

Mimmo Mòllica


A LA NOTTI DI NATALI


A la notti di Natali
c’è ‘na festa principali,
câ nasciu lu Bambineddu
‘n menzu lu boi e l’asineddu.

E susi pasturi, nun dormiri cchiù,
lu vidi ch’è natu ‘u Bambinu Gesù.

Aspittatimi tanticchiedda
quantu arrivu a lu pagghiaru,
mi scurdai la puddastredda,
l’acidduzzu dintra ‘u panàru,
la racina dintra ‘u cufinu
pi’ purtarli a Gesù Bambinu.

E susi pasturi, nun dormiri cchiù,
lu vidi ch’è natu ‘u Bambinu Gesù.

Pipituni senza sali
ci ha’ vinìri a vinnignari,
cû lu pattu câ ti fazzu
câ racina 'un ti n’ha mangiari,
cû lu pattu câ ti fazzu
câ racina 'un ti n’ha mangiari.

E susi pasturi, nun dormiri cchiù,
lu vidi ch’è natu ‘u Bambinu Gesù.

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