Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ZA ZA ZA VIVA RUGGERU SETTIMU: E LA SICILIA FU RIDOTTA ALLA CARTA E ALLA CANNA

Il brano Za za za (Viva Ruggeru Settimu) fa parte della raccolta 'Vinni cu vinni' Mimmo Mòllica, Polydor, ℗ 1978 Universal Music Italia Srl, Music Publisher: Warner Chappell Music Italiana Srl.

25/12/2018 - Rivoluzione siciliana del 1848 e Risorgimento in Sicilia, dai moti del 1848-49 alla confluenza nello Stato unitario. Za za za intende simulare il rumore delle zappe, delle pale e dei picconi, al lavoro febbrile e rabbioso per scavare barricate e trincee. Il grido Za za za distingueva i liberali dai borbonici.
Ruggero Settimo fu protagonista della Rivoluzione siciliana del 1848. Presidente del comitato insurrezionale, fu scelto dal Parlamento Siciliano a presiedere il Consiglio del Governo siciliano. Il 10 maggio 1848 fu dichiarato "padre della patria siciliana". Incitò il popolo siciliano durante l'insurrezione: “Siciliani seguiteci! La presente guerra è una guerra santa, e mira al bene delle nostre proprietà e delle nostre persone, alla vendetta di tanti martiri, che si sono sacrificati per la patria. Viva Pio IX! Viva la Sicilia! Viva i nostri fratelli italiani”.

Nel febbraio 1849 Ferdinando II inviò 16mila uomini contro la Sicilia per riconquistarla. Il 15 maggio 1849 cadde Palermo e con essa tutta l’Isola: le speranze di tenere in vita uno stato indipendente svanirono definitivamente. Ruggero Settimo fuggì a Malta dove trascorse gli anni dell'esilio. Tornò in Sicilia quando l’Isola venne annessa al Regno d'Italia appena nato: ottobre 1860.
Nel maggio 1860 Garibaldi invita Ruggero Settimo a tornare in Sicilia; fu nominato senatore il 20 gennaio 1861 e gli venne offerta la carica di presidente del nuovo Senato del Regno, che egli guidò dal febbraio 1861 fino alla morte (Malta 1863).

La suola o la carta?

Guglielmo I, detto il Malo, (1154-1166) successe al padre Ruggero II d’Altavilla. Fu un personaggio controverso, amava il lusso e dedicava molto tempo agli harem. Fu crudele e arrivò a togliere dalla circolazione le monete d’oro e d’argento per sostituirle con monete di cuoio.
Quando lo Stato unitario decise di abolire i denari di metallo e di sostituirli con la cartamoneta, sconvolgendo le attese dei ceti popolari che videro così sottratte le loro “ricchezze”, la delusione divenne rabbia: l’istituzione della cartamoneta è cosa troppo grave se arriva a superare perfino l’impudenza di Guglielmo il Malo che all’oro e all’argento sostituì il cuoio e non la carta.

ZA ZA ZA (Viva Ruggeru Settimu)

Ora câ c’è la ‘Talia, fannu la ‘Talia,
cu’ ‘na canna a li manu è la Sicilia.
Lu bellu Regnu ha iutu a gambi all’aria,
Palermu fa dijunu ch’è vigilia.

St’ebbica d’ora chi nni curri laria,
lu celu nni li manna tirribilia!
L’oru e l’argentu squagghiaru pi’ l’aria,
di carta la visteru la Sicilia!

Za za za, evviva la libbirtà,
Za za za, evviva la libbirtà.
Za za za, evviva la libbirtà.

Viva Ruggeru Settimu,
viva la libbirtà,
l’amara di Catania
persa e bruciata è già.

Tutti a Palermu currinu
cu’ armi e zappi, va,
ognunu a li fussati,
pi’ la difisa è cca..

Za za za, evviva la libbirtà,
Za za za, evviva la libbirtà.
Za za za, evviva la libbirtà.

Vurria sapiri, si sta cosa è certa,
chi è cchiù megghiu la sola o la carta?
Lu sapi ognunu senza iri ‘a scola
câ la carta è cchiù tinta di la sola!

Li gran manciuni, va, staticci all’era,
v’arrobbanu li ninni e dannu carta.
Guglielmu Malu ‘un fici ‘sta scuperta
di livarini l’oru e darni carta.

Traduzione:

Ora che c’è l’Italia, fanno l’Italia,
con una canna in mano è la Sicilia.
Il bel Regno è andato a gambe per aria,
Palermo fa digiuno ch’è vigilia.

Quest’epoca d’ora come scorre laida,
il cielo ci manda cose terribili!
L’oro e l’argento si sono dissolti per l’aria,
di carta l’han vestita la Sicilia.

Za za za, evviva la libertà.
Za za za, evviva la libertà.
Za za za, evviva la libertà.

Viva Ruggero Settimo,
viva la libertà,
l’amara Catania
persa e bruciata è già.

Tutti a Palermo accorrono
con armi e zappe, va,
ognuno ai fossati,
per la difesa è qua.

Za za za, evviva la libertà.
Za za za, evviva la libertà.
Za za za, evviva la libertà.

Vorrei sapere, se questa cosa è certa,
cos’è meglio la suola o la carta?
Lo sa ognuno senza andare a scuola
che la carta è peggiore della suola.

I grandi ladroni, va, statene all’erta,
vi rubano i denari e (in cambio) danno carta.
Guglielmo il Malo non fece questa scoperta (non arrivò a tanto)
di toglierci l’oro e darci (in cambio) carta.

(Traduzione di Mimmo Mòllica)

Provided to YouTube by Universal Music Group InternationalZa Zaza (Viva Ruggeru Settimu) · Mimmo MollicaVinni Cu Vinni℗ 1978 Universal Music Italia SrlAuthor, Composer: Mimmo MollicaMusic Publisher: Warner Chappell Music Italiana Srl.

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