Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

TURISMO SANITARIO: UN DECRETO PER I NUOVI SCHIAVI DELLA SANITÀ DEL NORD

13/07/2019 – Il turismo sanitario è una metafora raffinata e radical-chic per (non) dire "viaggi della speranza"? In tempi in cui la critica sociale contava (sì), sarebbe stato motivo di… contestazione. Ora apprendiamo che il turismo sanitario vale 100 miliardi di dollari l’anno e riguarda circa 11 milioni di turisti delle cure mediche di qualità e gli dedichiamo un decreto legge (appena approvato dalla Camera dei Deputati): le misure sono contenute nella legge delega che tratta «il turismo sanitario e termale» come opportunità per viaggiare e conoscere, approfittando della necessità di cure mediche qualificate: come ammettere che fuori da qua (cioè al Nord) puoi curarti e i tuoi parenti possono visitare il Duomo di Milano.

Il turismo sanitario, dunque, stende una mano di raffinata vernice sui 'viaggi della speranza', da Sud a Nord, per un ricovero in ospedale, per curarsi meglio, per curarsi, per salvarsi la vita.
Ecco qual è la storia. La sanità italiana prosegue nella sua ‘corsa’ a due velocità, dando luogo a quei "viaggi della speranza" che avremmo voluto cancellati e vinti.
E invece no, ora vengono legittimati dal Governo con un Ddl che costituisce una presa d’atto: al Nord la sanità funziona, al Sud no!
Quindi, per dirla con Giorgio Gaber, conviene “far finta di essere sani” ed avventurarsi in una delle strutture ospedaliere d’eccellenza presenti al Nord, vestiti da turisti, in cerca di opportunità sanitarie che adesso sono buone (al Nord) o scarse (al Sud) per decreto.

320mila i viaggi della speranza dal Sud d'Italia al Nord per un ricovero in ospedale. Eravamo e restiamo migranti della salute con un bilancio negativo di 1,2 miliardi di euro a vantaggio di regioni come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, che vantano un saldo positivo di 1.141 milioni di euro.
«Health Lombardy», ad esempio, è una rete sanitaria di eccellenza che include Humanitas di Rozzano, Istituto Europeo di Oncologia (Ieo), Centro Diagnostico Italiano, Istituto Auxologico Italiano, Fondazione Fatebenefratelli, etc.
Qua non si tratta di turismo sanitario ma di emergenza sanitaria per chi è costretto a curarsi lontano da casa sua, lontano da quel Sud che conferma la disparità storica tra offerta sanitaria del Nord e del Mezzogiorno.
Migranti della sanità siamo, altro che turisti. Migranti, privi della libertà di scegliere il luogo dove curarsi. Un decreto legge che consolida e impone la mappa dei ricoveri e della migrazione sanitaria: 'schiavitù sanitaria' per il Mezzogiorno, emergenza di ieri di oggi.
Altro che turismo sanitario.
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Nel 2017 ben 13 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa o perché non si fidano del sistema sanitario della loro regione. Oltre 320 mila “viaggi della speranza” dal Sud con bilanci in rosso per ben 1,2 miliardi di euro. Cresce la “democrazia sanitaria”: 357 milioni di euro pari ad un incremento del 15% rispetto al 2016. Litigare nel comparto sanitario è costato quasi 500 mila euro al giorno. Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio: «Razionalizzare la mobilità senza prima valorizzare le strutture sanitarie al Sud minerebbe il diritto alla salute principalmente dei cittadini meridionali». È quanto emerge dall’IPS, l’Indice di Performance Sanitaria realizzato, per il secondo anno consecutivo, dall’Istituto Demoskopika.

È l’Emilia Romagna, la regione in testa per efficienza del sistema sanitario italiano, strappando la prima posizione al Piemonte, mentre Sicilia e Molise si collocano in coda tra le realtà “più malate” del paese. In totale sono sei le realtà territoriali definite “sane”, nove le aree “influenzate” e cinque le regioni “malate”. Crolla il Piemonte che precipita di ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi nell’area delle regioni “influenzate”. Entrano, inoltre, nell’area delle realtà sanitarie d’eccellenza, Marche, Veneto, Toscana e Umbria. Al Sud la migliore perfomance spetta alla Puglia, all’Abruzzo e alla Basilicata che migliorano la loro “condizione”, rispetto all’anno precedente, lasciando l’area dei sistemi sanitari locali più sofferenti. La Calabria abbandona, per la prima volta, l’ultima posizione tra le realtà “malate” collocandosi immediatamente al di sopra di Sicilia e Molise.

Nel 2017, inoltre, ben 13,5 milioni di italiani, pari al 22,3%, hanno rinunciato a curarsi per motivi economici, per le lunghe liste di attesa e perché, non fidandosi del sistema sanitario della regione di residenza, non hanno potuto affrontare i costi della migrazione sanitaria ritenuti troppo esosi. Un comportamento ancora significativamente preoccupante nonostante una rilevante contrazione rispetto al 2016 pari all’11,8%.

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