Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“WOMAN’S FREEDOM IRAN”. CITTADINANZA ONORARIA DI PALERMO A NASRIN SOTOUDEH

Campaign for Justice and Equality “Woman’s Freedom Iran”. Cittadinanza onoraria di Palermo a Nasrin Sotoudeh. 26 novembre 2019 - ore 12.30, Palazzo delle Aquile – Palermo

Palermo, 25 novembre 2019 – Nasrin Sotoudeh, avvocato e attivista iraniana per i diritti umani, riceverà domani, martedì 26 novembre, alle ore 12,30 a Palazzo delle Aquile, la cittadinanza onoraria, nell’ambito della campagna per la giustizia a tutela della libertà delle donne iraniane “Woman’s Freedom Iran”.
La Sotoudeh è attiva nella difesa legale di attivisti, oppositori e di donne iraniane arrestate per essersi tolte il velo in pubblico. Ha difeso giornalisti e attivisti tra cui il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e diversi dissidenti arrestati durante le proteste di massa nel 2009 contro la contestata rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad

Arrestata più volte, nel marzo 2019 è stata condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate. La sentenza si aggiunge alla condanna a cinque anni emessa nel settembre 2018, per un totale di 38 anni di prigionia. La militante si trova nel durissimo carcere di Evin. A darne notizia su Facebook è stato il marito Reza Khandan, che era stato a sua volta condannato nei mesi scorsi a sei anni di carcere. La notizia della condanna di Sotoudeh arriva dopo la nomina dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi come nuovo capo del sistema giudiziario iraniano.

La somma di 33 anni e 148 frustate è il risultato di più condanne: 7 anni e sei mesi per l’intenzione di
commettere un crimine contro la sicurezza nazionale Art. 610 del Codice Penale Islamico - 1 anno e sei mesi per propaganda contro il sistema di leggi Art. 500 - 7 anni e sei mesi per aver preso parte ad un gruppo illegale Art. 499 - 12 anni per deviazione morale e istigazione alla prostituzione Art. 639 - 2 anni per la violazione dell’ordine pubblico Art. 618 - 3 anni e 74 frustate per aver pubblicato falsità e aver disturbato il sistema pubblico Art. 698 - 74 frustate per essere apparsa senza velo in presenza del Pubblico Ministero Art. 748; inoltre ci sono altri 5 anni per un precedente verdetto.

La cittadinanza sarà conferita dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e non potendo essere ritirata da Nasrin Sotoudeh, essendo attualmente rinchiusa in carcere, sarà ritirata da Giorgia Butera, presidente Mete Onlus ed advocacy di “Woman’s Freedom Iran” e da Francesco Leone, presidente Agius – Associazione giuristi siciliani e legal advisor della campagna.

“Da presidente di Agius e avvocato non posso che esprimere estrema solidarietà alla collega Nasrin – dichiara Fancesco Leone - oltre che profonda indignazione per una condanna che offende nel profondo il senso vero della giustizia. Purtroppo solidarietà e indignazione non bastano. Serve una mobilitazione globale affinché situazioni di questo genere non continuino a privare di dignità le donne e la nostra professione, una professione che ha senso solo nella tutela dei diritti fondamentali delle persone. La campagna, che sosteniamo in ogni aspetto, ha proprio questo obiettivo: riportare le coscienze all’azione, subito”.

“Il grado di civiltà di un popolo si giudica osservando le carceri – dichiara Pino Apprendi, presidente di Antigone Sicilia che ricorda una frase di Voltaire. Purtroppo, il carcere anche in Italia non dà una buona immagine di sé, figurarsi in Paesi come I'Iran dove la donna non gode dei diritti e delle libertà basilari. Temo molto per tutte quelle donne di cui non si hanno notizie. La nostra preoccupazione cresce ogni giorno, non c'è trasparenza sulle condizioni di tutte quelle donne che hanno provato ad alzare la testa”.

“Woman’s Freedom Iran” è sostenuta da Antigone Sicilia, Protea Human Rights, Oidur, Agius e Studio Leone-Fell. Al conferimento della cittadinanza saranno presenti i ragazzi dell'associazione studentesca Avanti.

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