Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Respiratori e mascherine: Requisite 19 tonnellate di materiale sanitario Covid-19

Requisite 19 tonnellate di materiale medico. Comando Provinciale Reggio Calabria

Reggio Calabria, 28 marzo 2020 -I funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Gioia Tauro, unitamente ai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria operanti nel porto, hanno intercettato due importanti carichi di materiale medico e sanitario, contenenti:
364.200 paia di guanti sterili per uso chirurgico provenienti dalla Malesia;
9.720 dispositivi endotracheali, provenienti dalla Cina, utilizzati per l’intubazione di pazienti con difficoltà respiratorie.
Tenuto conto di quanto disposto dal Commissario straordinario Covid-19, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, in qualità di soggetto attuatore ai sensi dell’Ordinanza 172020 del citato Commissario, ha requisito la merce, ai sensi dell’art. 6 e 122 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, per la consegna al Dipartimento della Protezione Civile.
Alla consueta efficacia nell’operare la prevenzione e il contrasto dei traffici illeciti si aggiunge, dunque, la capacità di ADM e GDF, di interpretare un ruolo essenziale al servizio della collettività, rendendo possibile l’individuazione e la rapida messa a disposizione degli enti di soccorso dei dispositivi medici e di prevenzione individuati negli spazi doganali, in applicazione delle misure introdotte per il superamento dell’emergenza COVID-19.
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Negli ultimi giorni, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze hanno sequestrato, nel capoluogo toscano e nei comuni limitrofi, oltre 137.000 tra mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale (DPI) del tipo FFP2 e FFP3 presso rivenditori finali, intermediari e importatori a causa della mancanza della scheda tecnica del prodotto o della certificazione o autocertificazione delle caratteristiche.

In particolare, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Firenze hanno effettuato un primo sequestro di circa 1.600 mascherine del tipo FFP3, le più filtranti, alcune delle quali vendute da alcune farmacie fiorentine e del nord Italia in semplici involucri in plastica, senza alcuna indicazione per l’utilizzo e con ricarico dell’800% rispetto al prezzo di importazione, in violazione del regolamento comunitario 9 marzo 2016 nr. 2016/425/UE, relativo agli obblighi di certificazione e informazione dei DPI. Anche i successivi accertamenti, svolti presso l’intermediario - che ne aveva ancora 1.400 in magazzino in ragione della propria attività - e presso l’importatore al quale lo stesso si era rivolto, hanno fatto emergere la mancanza assoluta, anche all’origine, della scheda tecnica e della certificazione.

In un secondo caso le Fiamme Gialle, mentre erano intente a verificare l’osservanza delle misure restrittive alla circolazione volte al contenimento del coronavirus, hanno notato una persona intenta a trasbordare alcuni pacchi da un furgone a un’autovettura che, a seguito di verifica, contenevano 18.000 mascherine con una certificazione non rispondente al prodotto.

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