Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

Beni culturali Sicilia, Architetti: "No al titolo VI del Disegno di Legge Regionale n. 698"

Il Presidente della Consulta degli Ordini degli Architetti PPC della Sicilia Arch. Pino Falzea: , compromette l’interesse comune diffuso a tutela del paesaggio siciliano

Messina, 1 giu 2020 - La Consulta degli Ordini degli Architetti PPC della Sicilia ha scritto alla V Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana – sottolinea il Presidente Falzea - per esprimere il proprio disaccordo nel merito de gli articoli proposti al “TITOLO VI Norme sulla pianificazione paesaggistica” di cui al DISEGNO DI LEGGE (n. 698) “ Disposizioni in materia di beni culturali e di tutela del paesaggio”.

In particolare, - continua Falzea - non si condivide la volontà di demandare ai comuni i pareri oggi espressi dalle Soprintendenze ai Beni Culturali e Ambientali, Infatti la proposta in discussione implementerebbe ulteriore discrezionalità nella moltitudine dei procedimenti istruttori per interventi di trasformazione antropica con il rischio di compromettere la c.d. “bellezza d’insieme” del paesaggio siciliano, confinandolo a contesti sub locali autonomi, senza quindi poterne concretizzare una preminente valorizzazione, una corretta programmazione, rischiando di compromettere le azioni di tutela dell’interesse comune diffuso.

Non condivide infine - conclude Falzea - il volere assegnare un esclusivo ruolo all’ASSESSORATO REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE in tema di “Procedimento di formazione del piano paesaggistico”, già estremamente lento nel rilasciare i provvedimenti attualmente di competenza dello stesso assessorato.

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