Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Precari: Ale Ugl Sicilia, mancata stabilizzazione Asu colpa del governo Musumeci e Conte

"La mancata stabilizzazione dei lavoratori Asu è il frutto della mancanza di volontà del governo Musumeci e dei deputati che noi siciliani abbiamo eletto? È colpa del governo nazionale e dei parlamentari che lo sostengono? Sì, è colpa loro, ognuno di loro è responsabile”. 

Palermo, 28 settembre 2020 - Lo dichiarano il segretario regionale dell’Ale Ugl Vito Sardo ed il segretario aggiunto Mario Mingrino. “Infatti – continuano – dopo l’approvazione dell’art. 11 della legge 8/2017 bastava davvero poco per chiudere questa brutta storia di precariato ultraventennale senza nessuna nuova spesa. Non hanno voluto ed ora ci vuole di più, molto di più. Il governo ed i parlamentari siciliani sono stati troppo impegnati per occuparsi di questa categoria di lavoratori. Peccato che nessuno abbia tratto i benefici del sudore della loro fronte. Anzi no, qualcuno c'è. Non si sa quali alchimie abbiano utilizzato, ma sono riusciti a far stabilizzare i contrattisti senza concorso. E della loro stabilizzazione siamo contenti, ma non basta”. “Ora stanno chiedendo al governo nazionale – proseguono Sardo e Mingrino – una deroga per la stabilizzazione di un'altra categoria (forse più di una) di precari, ma non per gli Asu, i quali continuano a garantire servizi indispensabili negli enti locali. 

Servizi necessari a garantire celermente la ripartenza delle imprese dopo il lockdown”. “La Regione, con la stabilizzazione degli Asu – proseguono – previa riassegnazione di quelli in esubero di cui all’art 11 della l.r. 8/2017 (Enti senza capacità assunzionali e privato sociale), ad invarianza di saldi di finanza pubblica, potrebbe davvero aiutare gli amministratori locali a garantire servizi efficienti ed efficaci per cittadini ed imprese. Purtroppo, dalle stanze dei bottoni, non si rendono conto che la Sicilia cade a pezzi, mentre i sindaci non hanno gli strumenti idonei nemmeno a garantire l’ordinario”. “A questo punto – si chiedono Sardo e Mingrino – perché solo questa categoria è messa da parte, anche a discapito dell'intera collettività? Perché questo governo ha deciso di continuare a mantenere il lavoro nero? Perché continua ad essere debole con i forti e forte con i deboli, con l'avallo dei parlamentari eletti da noi tutti cittadini? 

Perché continuare a dare fiato a questo becero populismo che porta a dire che sia giusto tagliare la spesa pubblica, senza valutare se sia produttiva o meno al fine di raccattare qualche voto alle prossime elezioni? Forse la risposta a ciò la diede il compianto presidente Sandro Pertini: “Gli affamati ed i disoccupati sono il materiale con il quale si edificano le dittature”. “Ci rivolgiamo ai sindaci e all'Anci – concludono Vito Sardo e Mario Mingrino – con l’impegno imprescindibile della Regione, perché si attivino al fine di chiedere una deroga nazionale alla normativa vigente sulle capacità assunzionali degli enti locali. Già alcuni comuni con carenza di personale non riescono a garantire servizi decenti. Poi, ci rivolgiamo ai lavoratori Asu ma anche alle altre categorie di precari, affinché prendano definitivamente coscienza di ogni aspetto della loro situazione lavorativa. 

La soluzione c'è per tutti, ma solo tutti insieme possono farla attuare. Diffidate da chi vi propone di dividervi. Dividi et impera non è il motto dei lavoratori”.

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