Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Attilio Manca: una vicenda ancora da chiarire, troppi i punti oscuri

Attilio Manca: resta una vicenda ancora da chiarire. Troppi i punti oscuri che le ricostruzioni offerte dagli inquirenti non hanno chiarito. Abbastanza da gettare nella disperazione una madre che non riesce a credere alla tesi del suicidio. Del resto come si fa a pensare che il proprio figlio, mancino puro, si sia iniettato dell’eroina nel braccio sinistro? Ma è solo uno degli elementi che non tornano...

8 genn 2021 - «La morte di Attilio Manca, giovane e brillante urologo trovato senza vita nella sua abitazione di Viterbo nel febbraio del 2004, resta una vicenda ancora da chiarire. Troppi i punti oscuri che le ricostruzioni offerte dagli inquirenti non hanno chiarito. Abbastanza da gettare nella disperazione una madre che non riesce a credere alla tesi del suicidio. Del resto come si fa a pensare che il proprio figlio, mancino puro, si sia iniettato dell’eroina nel braccio sinistro? Ma è solo uno degli elementi che non tornano. Forse non è un caso che l’autopsia eseguita il 12 febbraio del 2004 sia stata definita “lacunosissima” dalla relazione della Commissione Antimafia del 21 febbraio 2018.Ma c’è di più, perché in questa storia compare anche l’ombra della mafia e di Bernardo Provenzano. Sono tanti, troppi, i collaboratori di Giustizia che ne parlano.

Voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia di Attilio. Questo non aiuterà a ricostruire la verità di quanto accaduto, ma spero possa servire ad alzare l’attenzione sul caso e sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica». A dichiararlo è Piera Aiello, deputata del gruppo Misto, membro della Commissione Antimafia a Montecitorio e da anni sotto scorta per minacce mafiose.

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