Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

'Piccoli invasi aziendali': contributi a fondo perduto e finanziamenti in Sicilia

Contributi a fondo perduto fino a un massimo del 70 per cento e finanziamenti a condizioni agevolate per la realizzazione di nuovi piccoli invasi aziendali o per il miglioramento di quelli già esistenti nelle campagne siciliane. 

Palermo, 22 gennaio 2021 - La misura che consentirà ad agricoltori e allevatori di dotarsi di invasi con il sostegno finanziario della Regione Siciliana è stata presentata questa mattina a Palazzo Orleans dal presidente Nello Musumeci, dall'assessore all'Agricoltura Toni Scilla, dal presidente dell'Irfis, Giacomo Gargano, dal dirigente generale del dipartimento dell'Agricoltura Dario Cartabellotta e dal direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce. 
L'Avviso della Regione che assegna i contributi a fondo perduto è finanziato con 20 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione. I mutui agevolati saranno erogati dall'Irfis, attraverso le risorse del Fondo Sicilia.

«Rendiamo finalmente operativa - afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - un'azione contenuta nel "Piano regionale per la lotta alla siccità. Questa misura mette a disposizione degli agricoltori un prezioso strumento, consentendo alle nostre imprese agricole e zootecniche, soprattutto nelle aree in cui scarseggiano le risorse idriche, di disporre di piccoli invasi diffusi. Opere che, nel rispetto dell'ambiente, saranno importanti anche per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio».

«Quello presentato oggi - spiega l'assessore Scilla - è un provvedimento necessario con cui contribuiamo a risolvere un problema importante della nostra agricoltura. Si tratta di una scelta strategica del governo Musumeci che guarda agli interessi pratici di un mondo, a volte trascurato, che rappresenta un polmone economico vitale per la Sicilia».

L'Avviso prevede una procedura semplificata. I beneficiari sono persone fisiche e aziende. Possono essere finanziati piccoli invasi della capienza massima di centomila metri cubi. L'investimento non dovrà essere superiore a 300 mila euro e il contributo a fondo perduto sarà pari al 50 per cento dei costi ammissibili, ma potrà arrivare sino al 70 per cento nel caso in cui a presentare il progetto siano giovani agricoltori o agricoltori già insediati da cinque anni o si tratti di investimenti collettivi. I criteri di selezione terranno conto anche dell'adesione a regimi di produzione di qualità, come Biologico, Dop, Igp, Docg, Doc e altri ancora specificati dall'avviso.

A integrare i contributi a fondo perduto interverrà l'Irfis, la banca della Regione, attraverso il Fondo Sicilia, così come deliberato dal governo Musumeci lo scorso novembre. L'Istituto concederà finanziamenti a tasso agevolato, della durata massima di 12 anni, di cui 2 di preammortamento, anche a chi non dispone di tutta la liquidità necessaria a completare l'investimento e non è in condizione di ottenere crediti dalle banche. L'importo massimo del finanziamento è pari al 50 per cento dell'investimento ammesso o al 30 per cento, nel caso in cui i contributi a fondo perduto raggiungano la quota del 70 per cento dell'investimento.

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