Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Infermieri: "Abolire definitivamente il vincolo di esclusività e stipendi europei"

Movimento Nazionale Infermieri scrive a Draghi, a Speranza, a Figliuolo, alle Regioni: “Abolire definitivamente il vincolo di esclusività e stipendi europei"

Roma, 30 Marzo 2021 - Continuano le rivendicazioni degli infermieri, gli "eroi" dell'emergenza Covid-19: la stipula di un contratto esclusivo per la loro professione, il riconoscimento delle competenze specialistiche e la valorizzazione dei percorsi di studio di laurea e post laurea, stipendi in linea con le medie europee, sono le richieste avanzate dal Mni Movimento Nazionale Infermieri in una lettera formale indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Commissario Straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo e agli Assessori alla sanità delle Regioni italiane, per la Sicilia all’Assessore regionale Ruggero Razza. Il Mni, a seguito delle centinaia di segnalazioni del popolo infermieristico, respinge categoricamente le mezze misure intraprese dal Governo e avallate dalla Fnopi.

Il Movimento Nazionale Infermieri nato nel maggio del 2020 durante la prima fase dell'emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese, con l'intento di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sull' importanza e l'indispensabilità della Professione Infermieristica in un Sistema Sanitario Nazionale moderno, efficiente ed Europeo.

“Infermieri liberi”. Questo lo slogan al centro della grossa mobilitazione culminato con il flashmob virtuale dell' 11 febbraio 2021 partecipato su tutto il territorio Nazionale. II Mni coinvolgendo le Istituzioni con pubblicazioni di articoli, interviste alla stampa e con il sopracitato evento ha intrapreso un'ampia discussione intorno al tema delle vaccinazioni al fine di sottolineare la necessità e l'importanza fondamentale della presenza della figura Infermieristica sia in una situazione di emergenza, ma soprattutto nella quotidiana realtà sanitaria, in modo necessariamente "svincolato" dalle proprie aziende. Il Mni ha voluto sottolineare la necessità di abolire definitivamente il vincolo di esclusività (art. 4 comma 7 L. 412/91 che vieta ai sanitari dipendenti di azienda pubblica, appartenenti al Comparto, di prestare libera attività al di fuori della propria struttura). Sempre la L. 412/91 esorta, ma solo per la dirigenza medica, l'attività libero professionale in quanto incentivo alla "crescita professionale del singolo professionista". Evidentemente per l'allora legislatore la professione di Infermiere non era così importante. La pandemia ha dimostrato che non è così, evidenziando, come sottolineato dal Movimento Nazionale Infermieri, che gli Infermieri sono la spina dorsale del SSN.

Il Decreto Sostegni doveva e poteva essere un'opportunità per dare speranza e linfa agli infermieri Italiani. Un'opportunità di riconoscimento per la professione. Ancora una volta si resta con l'amaro in bocca e un pugno di mosche in mano. Ancora una volta l'Infermiere rimane subordinato e surclassato ad altre professioni. Escluso da qualsiasi autonomia professionale. L'emendamento del Decreto Sostegni, evidenzia enormi incongruenze con ciò che la Fnopi Federazione Nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche professa da tempo, ossia un riconoscimento degno della professione e un'assistenza incentrata sulla figura infermieristica.
Gli Infermieri auspicavano una svolta con il nuovo piano vaccinale nazionale. Ma ad oggi, a quasi due mesi dall'insediamento del nuovo Governo e del nuovo Commissario dell'Emergenza non esiste una pianificazione nazionale che coinvolga la figura infermieristica. Non esiste un piano vaccinale univoco per tutte le Regioni. E' stato concesso ai farmacisti, a seguito di un corso online di 16 ore e di un corrispettivo di 6 euro ad inoculazione, di vaccinare la popolazione, quando sarebbe stato più logico affiancare alla distribuzione capillare delle farmacie la figura dell' “Infermiere di territorio/comunità".

Gli Infermieri non possono accettare questa ennesima umiliazione. Non dopo oltre un anno di sacrifici. Sono stanchi di dover combattere con questo virus, ma ancora di più stanchi di non essere riconosciuti, supportati, difesi. Gli Infermieri chiedono di partecipare alla campagna vaccinale ma vogliono farlo come libera-professione in autonomia. In previsione della creazione del nuovo Ccnl la categoria infermieristica chiede: la stipula di un contratto esclusivo per la loro professione. Il riconoscimento delle competenze specialistiche e la valorizzazione dei percorsi di studio di Laurea e post Laurea. Stipendi in linea con le medie europee. Il Mni, a seguito delle centinaia di segnalazioni del popolo infermieristico, respinge categoricamente le mezze misure intraprese dal Governo e avallate dalla Fnopi.

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