Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Le filastrocche per la Terra di Mimmo Mòllica nel 51° Earth Day, «Giornata della Terra»

«Filastrocca dell'ape», «Filastrocca della rondine» e «Filastrocca dell'acqua», tre filastrocche per la Terra di Mimmo Mòllica nella «Giornata Mondiale della Terra» (51° Earth Day), che viene celebrata oggi 22 aprile. 

[22/04/2021] - I bambini salveranno il mondo? Vogliamo augurarcelo, poiché noi adulti siamo spesso artefici di comportamenti che danneggiano la natura anziché sostenerla. La Giornata della Terra (Earth Day) celebra l'ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l'equinozio di primavera, il 22 aprile. Oggi vi prendono parte 193 paesi. Tre filastrocche per l’ambiente di Mimmo Mòllica nella «Giornata Mondiale della Terra».

Filastrocca dell’ape

Sono l'ape piccina e fedele
sono l'ape che fabbrica il miele,
sempre in volo come gli aviatori,
sempre pronta a posarmi sui fiori.

Sempre in viaggio, tra il campo e il giardino,
dal trifoglio o anche dal ciclamino,
succhio il nettare d'ogni fioritura,
soave dono di madre natura.

Dolce miele ch'è fonte di vita,
ricco polline di margherita,
siam del nettare i raccoglitori,
della cera siamo fabbricatori.

Ma facciamo assai più per la gente,
proteggiamo e salviamo l'Ambiente,
mentre l'aria si sporca e si inquina,
l'acqua è torbida e non cristallina.

Se sparissi per sempre dal mondo
è il Pianeta che andrebbe più a fondo:
senza le api e gli impollinatori
finirebbero gli agricoltori.

Siamo in tanti ad averlo capito
che il Pianeta va ben custodito
dall'abuso di quei pesticidi
con cui le api le annienti, le uccidi.

Se le api non ci fossero più
a soffrirne saresti anche tu
e ciò che di più grande avrai perso
sarà il cielo, cioè l'Universo.

L'ape, insetto grazioso e giocondo
custodisce i segreti del mondo,
è preziosa perché messaggera
dell'arrivo d'ogni primavera.

Siamo piccole ma l'alveare
è la casa del dolce abitare,
dove c'è pace, intesa e unità,
cera, miele, lavoro e umiltà.

Noi di Dio siamo la volontà,
e nel mondo noi siam libertà.

Mimmo Mòllica ©

«Filastrocca della rondine»

Una rondine non fa primavera
e però fino a ieri non c'era,
sarà forse per sbaglio volata
all'inizio di questa giornata,
ma da dove sarà mai arrivata?

− «Son venuta da molto lontano,
vengo dal continente africano,
torno da quella terra lontana
dopo un viaggio d'una settimana,
giungo qua dopo tanto migrare
sorvolando la terra ed il mare».

«Sono il simbolo di primavera,
della bella stagione io son messaggera,
son tornata a costruire il mio nido,
nel tuo tetto accogliente confido».

− «Sì, costruiscilo sotto il mio tetto,
rondinella ogni anno ti aspetto,
sarai sempre la mia cara vicina,
ti vedrò volar via ogni mattina
e tornare con nel becco un rametto,
un filo di paglia, una piuma, un insetto,
sentirò pigolare i tuoi piccioncini
aspettando per cibo mosche e moscerini».

E così, rondinella, a guardarti rimango
mentre rifai il tuo nido con la paglia ed il fango,
non ti sporca mai l'anima quel fango stesso,
mentre chi sta al potere se la sporca assai spesso.

Mimmo Mòllica ©

«Filastrocca dell'acqua»

Io sono l'acqua
che lava e risciacqua,
che innaffia e disseta,
trasparente e discreta.

Essenziale d'inverno e d'estate,
vivo in mare tutte le mie giornate,
ma son pure mandata da Giove
quelle volte che grandina e piove.

So viaggiare, cascare e nuotare,
sono l'acqua che va verso il mare.

Son preziosa, sono libera e chiara,
nel deserto però sono rara,
ma son sempre compagna di viaggio,
sono l'oasi e non il miraggio.

Sto a "fior d'acqua", pacata e discreta
sotto i ponti io son "l'acqua cheta",
ma attenzione a far bene i tuoi conti,
"l'acqua cheta, sai, logora i ponti".

E perciò "acqua in bocca" serrata,
non puoi dire ch'è "acqua passata",
un segreto non ama il baccano,
"acqua andata non macina il grano".

Son tantissimi i modi di dire,
frasi fatte per farsi capire:
"in un rivolo d'acqua annegare",
non vuol dir non sapere nuotare.

Far le cose "all'acqua di rose",
vuole dire far male le cose.

E poi c'è il tipo "all'acqua e sapone",
naturale, senza orpelli e cerone.
O "trovarsi con l'acqua alla gola",
senza chi poi ti salva e consola…
e chi sa "intorbidare le acque":
questo è chi mestatore 'lo nacque'.

"Fare acqua da tutte le parti",
tanto dopo verranno a salvarti;
"non sapere che acqua bere",
"annegare anche in mezzo bicchiere".

"Pestar l'acqua dentro il mortaio",
"svuotare il mare con un cucchiaio".
Altrimenti "scoprir l'acqua calda",
cosa inutile, piuttosto spavalda:
c'era già chi l'aveva inventata,
sfondi una porta già spalancata.

Mimmo Mòllica ©

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