Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

"Non chiamatelo ragazzino", Rosario Livatino, un giudice contro la mafia

"Non chiamatelo ragazzino", Rosario Livatino, un giudice contro la mafia. Il giovane giudice ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 (ad appena 37 anni), è modello, oggi, di una vita semplice ma intensa, di una dedizione al lavoro vissuto in modo coerente, di una fede profonda e concreta e di un saldo senso civico e del dovere, anche nella lotta quotidiana contro poteri forti come la mafia.

19/04/2021 - Lo scorso 21 dicembre 2020, papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio, aprendo la strada della sua beatificazione, la cui cerimonia si svolgerà ad Agrigento il 9 maggio. Una data non casuale: in quello stesso giorno del 1993, nella Valle dei Templi, San Giovanni Paolo II pronunciò il suo forte monito contro gli uomini di mafia. Livatino sarà il primo magistrato beato nella storia della Chiesa. Il giornalista, docente e scrittore Marco Pappalardo ne ripercorre la vicenda in un originale libro per ragazzi. Non chiamatelo ragazzino, questo il titolo del libro: pagine in cui parlano di lui e per lui la sua città, alcuni oggetti personali, i luoghi di studio e di lavoro, i simboli della fede e della giustizia, e alcuni testimoni. Si può vivere fin da ragazzi un’esistenza piena, ricca di speranza e interesse per il bene di tutti. E un appellativo come “ragazzino” non rende certo giustizia all’impegno di Livatino.

Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Roberto Lauciello, è pensato in particolare per ragazzi dai 10 ai 15 anni e all’utilizzo nelle scuole, come testo per le ore di Educazione Civica, di Narrativa e per i progetti sulla Legalità, pensando magari ad appuntamenti importanti come la Giornata Nazionale della Legalità, il 23 maggio (giorno in cui si ricorda la strage di Capaci). Alla fine di ogni capitolo: domande ed esercizi per “allenare” i ragazzi alla legalità e alla speranza.
La Prefazione è del magistrato Sebastiano Ardita, componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Note su autore e illustratore
Marco Pappalardo (1976), giornalista e docente di Lettere. È impegnato a diversi livelli negli ambiti dell’educazione digitale, della catechesi, del volontariato e della comunicazione. Ha scritto oltre 20 libri su temi educativi e religiosi, alcuni tradotti in più lingue. Con Paoline ha pubblicato 3P. Padre Pino Puglisi (2018).

Roberto Lauciello è un illustratore e fumettista genovese, ha lavorato tra gli altri per Topolino e per EL Edizioni. Per Paoline ha illustrato tra gli altri Tutta colpa del Wanga! di Guido Quarzo e Zuppa fatata, zuppa stregata.

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