Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Mobilità degli italiani: meno spostamenti per studio e lavoro dopo la pandemia

La mobilità degli italiani, le intenzioni per il prossimo autunno. Il maggiore utilizzo del lavoro e dello studio a distanza lasciano intravedere una diminuzione degli spostamenti di studenti e occupati. Aumenta il ricorso al mezzo privato per gli spostamenti di studio o lavoro, ma solo di quello a motore mentre non decolla la mobilità cosiddetta ‘dolce’. Si riduce significativamente il trasporto pubblico.

11/08/2021 - L’Istat diffonde oggi le stime relative a un’indagine sugli spostamenti degli italiani per motivi di studio e lavoro prima dell’emergenza sanitaria e sulle loro previsioni per il prossimo autunno. I quesiti di indagine sono stati somministrati nel mese di luglio appena trascorso, con una sezione aggiuntiva del questionario utilizzato correntemente per l’indagine mensile sulla fiducia dei consumatori. L’indagine è stata progettata con l’obiettivo di indagare gli spostamenti abituali per studio o lavoro di occupati e studenti e quelli effettuati per motivi vari della rimanente parte della popolazione.

Ai due gruppi sono state somministrate domande differenti per cogliere le rispettive specificità. Sono state escluse, quindi, tipologie particolari quali i trasferimenti per viaggi o vacanze. Il questionario è stato somministrato esclusivamente alla popolazione maggiorenne. Pertanto gli spostamenti per motivi di studio sono riferiti al solo sottoinsieme di studenti che hanno almeno 18 anni di età (perlopiù universitari o della quinta classe delle scuole superiori). Aumenta l’uso dell’automobile, in calo il trasporto pubblico Anche sulla modalità di trasporto si prefigurano importanti cambiamenti, con una caduta nell’utilizzo del mezzo pubblico, previsto solo nel 22,6% dei casi (la percentuale per gli stessi intervistati era del 27,3% prima della pandemia), e un parallelo incremento nell’uso dell’automobile privata, che dal 44,1% arriverà a coprire quasi la metà degli spostamenti nel prossimo autunno. In aumento anche l’uso dell’auto utilizzata in qualità di passeggero. Un lieve calo caratterizza, invece, le forme di mobilità cosiddetta dolce (bicicletta e monopattino anche elettrici, spostamenti a piedi). 

Meno spostamenti per studio e lavoro dopo la pandemia 

Prima della pandemia oltre l’80% degli intervistati attualmente occupati o studenti maggiorenni si spostava, per studio e lavoro, almeno cinque volte a settimana. Una quota molto inferiore (13%) si muoveva da 1 a 4 giorni a settimana mentre era sostanzialmente trascurabile la frazione di intervistati che all’epoca effettuava meno di uno spostamento a settimana o nessuno spostamento. I risultati dell’indagine prefigurano un cambiamento importante nella frequenza degli spostamenti per i prossimi mesi di settembre-ottobre rispetto a quanto avveniva prima della pandemia. Diminuisce la quota di intervistati che prevede di raggiungere il luogo di studio o lavoro almeno 5 volte a settimana (68,1%); cresce invece, arrivando al 10,3%, la quota di rispondenti che reputano di non effettuare affatto spostamenti in autunno. Infine, circa il 2% degli intervistati, una piccola quota ma notevolmente più elevata rispetto a gennaio 2020, si aspetta di recarsi sul luogo di studio o lavoro meno di una volta a settimana. La previsione di una generale diminuzione dei trasferimenti sembra caratterizzare in misura maggiore gli studenti rispetto agli occupati.

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