Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

“Morire sognando”, Norman Zarcone non ha avuto ancora giustizia

“MORIRE SOGNANDO”: SOLO INVETTIVE E MUSICA NEL RICORDO DI NORMAN. Un matematico palermitano gli dedica un articolo su una prestigiosa rivista scientifica americana


Palermo 9 settembre 2021 - “Morire sognando”. Quello che è successo a Norman Zarcone, il quale non ha avuto ancora giustizia insieme alle migliaia di altri giovani sopraffatti dal sistema mafioso che alligna nei nostri atenei; laddove i cosiddetti baroni continuano imperterriti a fare clientelismo e familismo; laddove rettori le sparano grosse e si appellano alla “cooptazione” per la carriera universitaria. Ecco perché non molliamo e abbiamo chiamato questa undicesima manifestazione nel ricordo di Norman, “Morire sognando”, titolo che dà anche il nome a un CD che verrà distribuito gratuitamente: un album con sei brani inediti, bellissimi (uno anche di Norman) eseguiti dalla Norman Zarcone Rock Orchestra. Solo invettive e musica sono possibili nell’attuale contesto. 

Di appelli caduti nel silenzio tombale ne abbiamo fatti tanti, a tutte le istituzioni nazionali e regionali, oggi pertanto solo invettive e musica. Il 13 settembre alle ore 9,30, la manifestazione dedicata al dottorando di ricerca in Filosofia del Linguaggio che si tolse la vita in opposizione alle logiche feudali di reclutamento dei ricercatori (al quale non è ancora stato concesso il dottorato alla memoria: vergogna, schifosi) aprirà con la consueta commemorazione da parte del Sindaco, Leoluca Orlando e delle Autorità con minuto di silenzio e deposizione di una corona di fiori sulla lapide che è stata posta presso la Rotonda Norman Zarcone, snodo urbano di Palermo oggi importantissimo, a lui dedicato. Prenderà la parola per una breve comunicazione anche il professor Francesco Tulone, ricercatore, che ha risolto una congettura matematica che da vent’anni nessuno aveva saputo risolvere, il quale ha dedicato a Norman un importante articolo scientifico sul “Proceedings of the American Mathematical Society”, una delle più prestigiose riviste americane per la comunità scientifica e non solo matematica (non dimentichiamo che gli studi di Norman ultimamente si erano indirizzati verso i problemi filosofici di meccanica quantistica). 

In serata, ore 20,30 a Piazza Politeama, di fronte al Teatro, concerto per Norman con numerosi artisti e la Norman Zarcone Rock Orchestra. Il 18 settembre invece, presso il Circolo Trinacria dell'Addaura (dove Norman aveva lavorato come bagnino!), concerto sempre nel ricordo di Norman: ingresso libero dalle ore 20,30 e norme anti-Covid rispettate in ogni dettaglio. Il giornalista Claudio Zarcone, padre di Norman, ha commentato a muso duro riprendendo concetti già espressi a mezzo stampa: «Nell’urlo accusatorio (ancora purtroppo inascoltato) di mio figlio contro i “padroni del Sapere”, i mafiosi di Stato, i nepotisti e ‘quelli che…' mio padre è il rettore, mia madre è professoressa, mia sorella idem, quindi anch’io sarò professore ordinario’, c’è tutta l’ingiustizia della quale è capace questa italietta ipocrita, ‘porca’, bastarda, peraltro generatrice di un sistema malato, deviato, che non tentenno a definire di stampo mafioso».

Claudio Zarcone

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