Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Censimento popolazione: le famiglie con 2 componenti si riducono al Nord, mentre aumentano a Palermo e Messina

Istat. Censimento della popolazione. Le famiglie aumentano ma sono sempre più piccole. Il numero medio di componenti, infatti, scende da 3,35 del 1971 a 2,29 del 2019. Nelle regioni del Sud, dove le famiglie sono storicamente più numerose, si attesta a 2,5 componenti ma erano 3,75 nei primi anni ’70 e 2,92 all’inizio del nuovo millennio. Le famiglie con due componenti si riducono in misura maggiore nei comuni del Nord, con picco negativo a Milano (-5,3 punti percentuali), mentre aumentano a Palermo e Messina. Le famiglie di dimensioni medie (3-5 componenti) hanno sempre un peso relativo maggiore nel resto della provincia (eccezioni Livorno e Messina), lo stesso accade per quelle numerose (ma non a Prato, Perugia, Taranto, Palermo, Messina e Catania).
 

7 mar 2022 - Le profonde trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato la Penisola nel mezzo secolo osservato, il calo delle nascite, il progressivo invecchiamento della popolazione e il consistente ingresso di cittadini stranieri hanno contribuito al forte ridimensionamento delle famiglie. A crescere sono soprattutto le famiglie unipersonali, pari a 9.073.852 nel 2019, il 35,1% del totale contro il 12,9% del 1971. In altri termini, vive da solo circa il 15% delle persone abitualmente dimoranti in Italia. Nei 26 grandi comuni, che hanno una distribuzione diversa rispetto alla media nazionale, prevalgono le famiglie monocomponenti (42,6%, in crescita dal 37,4% del 2011), seguite da quelle con 3-5 componenti (30,8%) e con 2 componenti (25,4%). Rispetto alla media nazionale è invece più bassa la quota di famiglie con 6 componenti e più (1,2% contro 1,4%). 

 Le famiglie con due componenti si riducono in misura maggiore nei comuni di Torino, Venezia, Padova, Trieste, Bologna, Firenze, con picco negativo a Milano (-5,3 punti percentuali), mentre aumentano a Palermo e Messina. Tra i 12 comuni che hanno una quota di famiglie monocomponenti superiore alla media delle città più grandi (42,6%), due sono localizzati nel Centro Italia (Firenze e Roma), uno è nel Mezzogiorno (Cagliari) e nove sono al Nord (Torino, Milano, Brescia, Genova, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Bologna). A Milano e Bologna queste famiglie superano il 50% del totale. Le famiglie unipersonali sono generalmente più frequenti nei comuni capoluogo rispetto al resto della provincia, con le eccezioni di Livorno, Palermo e Messina. 

La situazione si presenta differenziata per le famiglie di due componenti che nel Mezzogiorno sono relativamente più numerose nei grandi centri urbani (ad eccezione di Catania) mentre al Centro-nord sono maggiormente rappresentate nel resto della provincia (fanno eccezione Parma e Livorno). Le famiglie di dimensioni medie (3-5 componenti) hanno sempre un peso relativo maggiore nel resto della provincia (eccezioni Livorno e Messina), lo stesso accade per quelle numerose (ma non a Prato, Perugia, Taranto, Palermo, Messina e Catania). 

 Il fenomeno dello spopolamento dei grandi centri a vantaggio dei comuni del resto della provincia sembra aver perso rilevanza. In alcune aree del paese, tra il 2011 e il 2019 a perdere popolazione in famiglia sono infatti sia il capoluogo sia gli altri comuni della provincia. Cambia però la conformazione delle famiglie: la quasi totalità dei centri di maggiori dimensioni è caratterizzata dalla presenza di famiglie piccole, di 1-2 componenti, mentre nel resto della provincia prevalgono le famiglie con tre componenti e più.

Commenti