Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Benessere equo e sostenibile (Bes): con la pandemia il tasso di occupazione 20-64 anni in brusco calo

Istat, nona edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes). Un quadro complessivo dei 12 domini in cui è articolato il benessere analizzati nella loro evoluzione nel corso dei due anni di pandemia, il 2020, anno dello shock dell’emergenza sanitaria, e il 2021, anno della ripresa economica e dell’occupazione, esaminando le differenze tra i vari gruppi di popolazione e tra i territori.

Roma, 21/04/2022 - Alle soglie della crisi pandemica, il mercato del lavoro in Italia si presenta debole, con un recupero, rispetto al 2008, molto contenuto e una distanza più ampia con tutti i maggiori paesi europei (-10 punti nel 2019). La pandemia ha comportato un peggioramento dei livelli occupazionali del nostro Paese e un ulteriore aumento della distanza con la media Ue27.

· Il ritorno ai livelli del 2008 del tasso di occupazione 20-64 anni avviene nel 2018 per l’Italia, due anni più tardi dell’Ue27 e un anno dopo la Francia, mentre la Spagna, nel 2019, non aveva ancora recuperato il livello del 2008. I tempi di ripresa sono stati diversi per uomini e donne; il ritorno ai livelli del 2008 avviene prima per le donne e più tardi per gli uomini (rispettivamente nel 2014 e nel 2017 nella media europea). In Italia il recupero è avvenuto nel 2015 ma solo per il tasso di occupazione femminile, che è comunque il più basso tra i grandi paesi europei.

· Con la pandemia nel II trimestre del 2020 il tasso di occupazione 20-64 anni ha un brusco calo: in media europea -1,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma in Italia si arriva a -3 punti percentuali e, ancor di più, in Spagna (-4,5 punti percentuali). La Ue27 torna ai livelli occupazionali pre-pandemia (ultimo trimestre 2019) nel secondo trimestre 2021, mentre in Italia ciò avviene nel quarto trimestre. Lo svantaggio tra Italia e media Ue27, già massimo rispetto a tutti i paesi prima della pandemia, si amplifica ulteriormente passando da -9 punti percentuali nel quarto trimestre 2019 a -11 punti nella prima metà del 2021.

· Durante la pandemia si riduce il tasso di occupazione 20-64 anni di -2 punti percentuali nel secondo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre 2020 per entrambi i generi, ma in Italia e in Spagna le perdite sono state più ampie per le donne (rispettivamente -3,1 e -4,7 punti percentuali contro -3,0 e -4,4 per gli uomini). In Francia e in Germania lo svantaggio degli uomini è stato, invece, maggiore (rispettivamente -2,3 e -0,5 contro -1,2 e 0 per le donne).

· In Italia il gap rispetto al 2008 del tasso di occupazione dei giovani di 25-34 anni è di -7,5 punti percentuali nel 2019 (-0,3 tra i coetanei europei). Con la pandemia i giovani in Italia sono tra i più colpiti: -3,5 punti percentuali nel secondo trimestre 2020 rispetto al secondo trimestre 2019, superati solo in Spagna (-8,3 punti percentuali), contro -2,3 punti percentuali nella media europea. Le giovani perdono più dei giovani maschi (rispettivamente -4,8 punti percentuali e -2,2 punti percentuali tra secondo trimestre 2019 e secondo trimestre 2020) contrariamente a quanto registrato nel resto dell’Ue27, questi ultimi perdono di più (-2,7 punti rispetto a -1,9 delle giovani), anche in Spagna (-8,8 punti rispetto a -7,8 delle giovani).

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