Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Violenza contro le donne: le diverse forme si sommano (violenza fisica, psicologica e sessuale, minacce, stalking)

Violenza contro le donne in Italia. L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile un quadro integrato e aggiornato di informazioni ufficiali. L’obiettivo è fornire notizie e indicatori statistici di qualità che offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza, Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking 1522).

25/11/2022 - Nella maggioranza dei casi le diverse forme di violenza si sommano tra loro: solo il 16% delle donne ha subito un solo tipo di violenza, il 27% ne ha subiti due e un altro 27% tre. Assolutamente non residuale, pari al 30%, la quota di donne che hanno subito più di 4 tipi di violenza tra quelle indagate. La durata della violenza varia a seconda della tipologia di violenza subita. Una storia più lunga di abusi, che dura almeno da 5 anni, riguarda il 75% delle donne che hanno subito violenza fisica e la quasi totalità di quelle che hanno subito almeno una minaccia, stalking, violenza fisica o psicologica. Diversamente, tra le donne che iniziano il percorso a seguito di un singolo episodio di violenza, la forma di violenza maggiormente rappresentata è la violenza sessuale (78,2%) contro, per esempio, il 30% della violenza fisica.

Per quasi un terzo degli autori denunciati (32,3%) è stato richiesto un provvedimento di
allontanamento o di divieto di avvicinamento e/o di ammonimento. Queste richieste sono state
soddisfatte nel 72% dei casi. Il tempo passato per ottenere il provvedimento richiesto è stato “entro i 7
giorni” nel 17,4% dei casi e per un ulteriore 17,4% tra gli 8 e i 14 giorni. Nel 20,3% dei casi, invece, la
donna ha dovuto attendere il provvedimento richiesto dai 15 ai 30 giorni; tempi più lunghi si sono
verificati nel 30% di casi (il provvedimento è stato ottenuto tra 1 e 2 mesi per il 15,6% degli autori e in
oltre 2 mesi per il 14%).

Tra gli autori denunciati dalle donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza nel
2021 il 13,8% non ha avuto alcuna imputazione nel corso del tempo, il 35,5% è ancora sotto indagine
e il 28,7% ha avuto imputazioni. Nel 7% dei casi la denuncia è stata invece ritirata. Il 28,7% degli
imputati è stato condannato; per il 66,5% il processo è ancora in corso mentre lo 0,8% è stato
assolto. Anche dopo l’imputazione continuano ad esserci casi di ritiro della denuncia (l’1,3%).

La distribuzione per età delle donne vede maggiormente rappresentate quelle tra i 40 e i 49 anni
(29%), seguite dalle 30-39enni (26%). Le donne con meno di 29 anni costituiscono il 20% di quante
hanno iniziato il percorso di uscita dalla violenza, quelle tra i 50 e i 59 anni sono il 17%. La quota
restante è costituita per il 6% da donne tra i 60 e i 69 anni e per un 2% da ultrasettantenni.
Il 19% delle donne ha iniziato il percorso di uscita dalla violenza in situazioni di emergenza, erano
cioè in una situazione di pericolo o a rischio di incolumità.

Tra le donne che arrivano al Cav tre su dieci sono già in contatto con le forze dell’ordine
Prima di prendere contatto con il CAV il 40% delle donne ha parlato della violenza con qualcuno della
propria rete familiare, il 29% si è rivolto alle forze dell’ordine, il 19% al pronto soccorso/ospedale. I
successivi nodi di intercettazione della violenza sono i servizi sociali (15% delle donne) e gli avvocati
(12%).

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