Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Separazioni e divorzi, non più solo in Tribunale: in Sicilia la quota di accordi ex art. 6 raggiunge il suo valore massimo (assieme al Lazio)

Istat. Separazioni e divorzi non più soltanto in Tribunale. La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa in tutto il Paese ma soprattutto tra i residenti nel Nord d’Italia. Anche la preferenza verso la procedura ex art.12 (direttamente presso lo Stato Civile) o verso quella ex art.6 (negoziazioni assistite da avvocati) varia sul territorio nazionale (Figura 8). La quota di accordi ex art. 6 raggiunge il suo valore massimo nel Lazio (17,8%), in Sicilia (12,3%) e in Campania (12,2%). La legge n.162/2014 prevede, all’art.6, la possibilità per i coniugi di concludere un accordo per le soluzioni di separazione personale, divorzio e modifica delle precedenti condizioni di separazione o di divorzio attraverso una convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati (per ciascun coniuge). 

 6 marzo 2023 - Nel complesso dei provvedimenti consensuali (sia extragiudiziali che non), più di una separazione consensuale su quattro e più di quattro divorzi consensuali su 10 avviene al di fuori del Tribunale. I percorsi consensuali extragiudiziali (D.l. 132/2014) riguardano rispettivamente il 23,8% di tutte le separazioni e il 29,7% dei divorzi. Negli accordi extragiudiziali per separarsi o divorziare le quote delle negoziazioni assistite da avvocati (ex art. 6) sono, rispettivamente, il 41,8% e il 29,4%. Infatti, la componente più consistente è quella degli accordi extragiudiziali direttamente presso gli Uffici di Stato Civile (ex art. 12). 

Nel 2021, 13.551 separazioni e 17.469 divorzi sono stati effettuati direttamente presso il Comune (con tempi e costi molto più bassi rispetto alle altre fattispecie): si tratta del 13,8% di tutte le separazioni e del 21,0% di tutti i divorzi, con quote leggermente inferiori a quelle dei due anni precedenti. La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa in tutto il Paese ma soprattutto tra i residenti nel Nord d’Italia. Anche la preferenza verso la procedura ex art.12 (direttamente presso lo Stato Civile) o verso quella ex art.6 (negoziazioni assistite da avvocati) varia sul territorio nazionale. 

Le regioni in cui il ricorso alle procedure ex art. 12 è più diffuso, con il vincolo di tutte le condizioni già ricordate, sono la Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (33,3%), la provincia autonoma di Bolzano/Bozen (30,9%) e l’Emilia-Romagna (29,3%). La quota di accordi ex art. 6 raggiunge il suo valore massimo nel Lazio (17,8%), in Sicilia (12,3%) e in Campania (12,2%). 

 Sul versante dei divorzi consensuali conclusi in Tribunale, le regioni in cui trovano maggiore diffusione sono la provincia autonoma di Bolzano/Bozen (50,9% sul totale dei divorzi), quella di Trento (49,6%) e le Marche (48,8%). Il ricorso ai divorzi giudiziali è invece più ampio nei Tribunali di Sardegna (44,4%), Sicilia e Calabria (entrambe 39,1%). 

 Considerando i divorzi per 100mila coniugati, a livello nazionale l’indicatore è pari a 303,7, in aumento rispetto all’anno precedente. A livello regionale, in cima alla graduatoria ci sono Sardegna (389,2), Liguria (375,5), Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste (357,6) e Piemonte (353,5).

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