Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

Il dialetto gallo-italico sampietrino bene immateriale da tutelare

Il dialetto gallo-italico sampietrino diventa un bene immateriale da tutelare. Approvata l’iscrizione nel REIS. Il dialetto gallo-italico di San Piero Patti è stato riconosciuto come un bene immateriale da tutelare e per questo inserito nel REIS. L’amministrazione comunale sampietrina, guidata dal sindaco Cinzia Marchello, nei giorni scorsi ha ricevuto dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dal Centro regionale per l’inventario la comunicazione ufficiale dell’avvenuta iscrizione del dialetto del comune nebroideo nella sezione Dialetti, parlate e gerghi del Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia. 

21/11/2023 - Questo riconoscimento arriva dopo un’istruttoria durata quasi un anno e che ha visto il

pronunciamento degli esperti della Commissione regionale che si occupa di vagliare le richieste di

riconoscimento che provengono da tutta la Sicilia.

Il REIS, istituito nel 2014 sulla base della Convenzione dell’UNESCO per la Salvaguardia del

Patrimonio Culturale Immateriale, è il catalogo delle espressioni della cultura immateriale della

Sicilia che raccoglie in sezioni specifiche tutte quelle eredità tramandate che caratterizzano il ricco e

multiforme patrimonio culturale della nostra isola. L’inserimento del dialetto locale nel REIS

rappresenta un importante riconoscimento per la comunità di S. Piero Patti che così vede

ufficialmente riconosciuta la tipicità di questa parlata che accomuna il centro sampietrino agli altri

comuni contraddistinti dal gallo-italico, come S. Fratello, Novara di Sicilia, Piazza Armerina,

Sperlinga, Nicosia.


«Il dialetto sampietrino – spiega l’assessore alla cultura Salvatore Pantano – con i suoi notevoli

tratti caratteristici rientra nel novero delle parlate della cosiddetta “Lombardia siciliana”. È nato

dalla fusione tra la lingua siciliana e il patrimonio lessicale e fonetico gallo-italico. Secondo gli studi

e la tradizione, si tratterebbe di un’importante eredità dovuta alla presenza di coloni lombardi e

piemontesi insediatisi nelle nostre zone ai tempi dei Normanni. Le sue particolarità fonetiche e

d’intonazione ne fanno una presenza riconosciuta assolutamente singolare nel panorama linguistico

del comprensorio nebroideo e messinese. Oggi la crisi demografica così come il progressivo

invecchiamento della popolazione residente stanno mettendo a rischio la sua esistenza e per questo

ci siamo prefissati come obiettivo quello di preservare e valorizzare questa nostra importante

caratteristica identitaria». 

Il sindaco Cinzia Marchello esprime soddisfazione per questo riconoscimento: «La valorizzazione delle risorse culturali e turistiche del nostro paese passa anche dalla tutela del nostro particolare dialetto che ha sempre contraddistinto S. Piero nel comprensorio.

Adesso, dopo questo obiettivo raggiunto, ci impegneremo con delle iniziative dedicate che avranno

l’obiettivo di valorizzare il nostro dialetto e l’identità sampietrina».

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