Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Porta delle Farfalle: pure Librino ha la sua Sant’Agata che sorride alla comunità catanese

Giovedì 1 febbraio migliaia di studenti, mamme e insegnanti, omaggeranno la Gloriosa Martire con una preghiera davanti alle installazioni monumentali della Porta delle Farfalle volute dal mecenate Antonio Presti. 
«AGATA SORRIDE A LIBRINO GRAZIE ALLA DEVOZIONE DELLA SUA COMUNITÀ»

CATANIA, 31/01/2024 – Dal giorno dell’inaugurazione della Porta delle Farfalle (14 aprile 2023), anche Librino ha la sua Sant’Agata che sorride alla comunità del quartiere. Un dono del mecenate Antonio Presti, che ha portato l’Amata Martire nella periferia etnea. Per omaggiarla proprio in questi giorni di festa, Presti ha accelerato il completamento della Porta con le 50 poesie mancanti - in bassorilievo ceramico - installate all’interno dell’Opera internazionale condivisa con oltre 20mila abitanti. Un panorama culturale, curato dal poeta Pietro Russo, che si rapporta con le monumentali opere in terracotta: ogni poesia diventa narrazione che raccoglie suggestioni, finendo per essere il racconto dell’opera vicina.

«Le parole della Porta delle Farfalle – afferma Russo – sono state scelte secondo il principio del servizio per Librino. Le poesie, così come i messaggi composti dalle scuole e da tutti i cittadini coinvolti nel progetto, con la loro portata emozionale e conoscitiva, intendono ricordare agli abitanti e ai passanti che è proprio dalle periferie, dai margini, che inizia il sogno del futuro. E che questo futuro può essere creato in qualunque minuto: oggi, sempre”. Anche quest’anno, quindi, si rinnova l’appuntamento con la Santa, per consentire a migliaia di studenti, mamme e insegnanti di Librino di volgere lo sguardo alla Martire sorridente e di pregare per il futuro. 

 «Agata rivelerà la sua Bellezza universale attraverso il sorriso – sottolinea il mecenate Antonio Presti – quel sorriso che nella scultura è volutamente rimarcato per segnare un abbraccio forte. La sua protezione, la gioia nell’accogliere gli abitanti al suo cospetto, la purezza del suo cuore e la forza del suo coraggio, si mostreranno a coloro che con amore e devozione riporranno nella Beata Vergine la loro fiducia. Agata amerà ogni giorno Librino col suo sorriso». Giovedì 1 febbraio – dalle 9 di mattina alle 13 - le scolaresche percorreranno quel Muro artistico che il maestro Presti ha costruito nel Museo a cielo aperto di Librino, per consacrare a Dio mente e cuore, chiedendo intercessione attraverso la Santa.

 Nell’ambito di questa iniziativa gli studenti vestiranno i panni di guide turistiche, e racconteranno a tutti i presenti com’è nata la Porta delle Farfalle: ogni singola opera, le poesie, gli artisti coinvolti, per riunirsi alla fine davanti al sorriso di Agata. Lì pregheranno davanti alle due opere dedicate alla Patrona di Catania: una realizzata dall’artista Alberto Criscione (“NOPAQVIE”) e una da tutte le donne del quartiere (“La devozione delle mamme”), firmate entrambe dall’architetto Antonio Privitera. «Le finestre rappresentano una cornice oltre la quale tutto può accadere. 

Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. Il particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza e appartenenza, come nostro vissuto, da un lato, e come immagine e speranza in ciò che può accadere dall’altro». Così l’arch. Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “NOPAQVIE”, che poi lo scultore ha plasmato con la ceramica, realizzando un’Opera di oltre 4 metri che ripropone anche i gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione - ha tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire, attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede». 

«La santuzza, quando attraversa la città col suo fercolo – continua Presti – ha un sorriso enigmatico, un sorriso chiuso che i fedeli cercano di decifrare durante la processione. Agata invece a Librino, e solo a Librino, non lascia dubbi, e con la sua espressione gioiosa e sorridente benedirà tutto l’anno la sua gente». La seconda Opera che ha trovato spazio nell’infinito emozionale della Porta delle Farfalle è stata invece realizzata direttamente dalle mamme. Si tratta sicuramente dell’attributo più noto di Sant’Agata: i suoi seni oggetto del martirio, simboli maggiormente identitari.

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