Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

Italia sempre più vecchia, i giovani risorsa demografica in diminuzione

Istat. Giovanissimi progressivamente in diminuzione. Nuove generazioni sempre più digitali e multiculturali. Al 1° gennaio 2024 i residenti in Italia tra gli 11 e i 19 anni sono oltre 5 milioni 140 mila, ma nelle proiezioni demografiche il numero dei giovanissimi nei prossimi decenni è destinato a diminuire. Dalle intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni una ripresa demografica non sembrerebbe però impossibile. I giovanissimi intervistati vedono infatti il loro futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%). 

20/05/2024 - La popolazione residente in Italia è caratterizzata da un progressivo invecchiamento e i giovani rappresentano una preziosa risorsa demografica in diminuzione. In Italia al 1° gennaio 2024 i residenti tra gli 11 e i 19 anni sono 5.144.171 (stima provvisoria) e rappresentano l’8,7% della popolazione residente. In base ai dati diffusi da Eurostat per l’Ue27, al 1° gennaio 2023, la quota di giovanissimi in questa fascia di età ha un peso relativo sulla popolazione del 9,5%.

La Germania registra per questa classe di età un’incidenza più bassa (8,3%) di quella rilevata in Italia;

in Francia e in Spagna i giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni presentano invece un peso relativo maggiore,

rispettivamente 11,3% e 9,6%. I giovanissimi in questa classe di età, che 30 anni fa in Italia erano circa

6,4 milioni e rappresentavano l’11,2% della popolazione, sono destinati, nel prossimo futuro, a

diminuire ulteriormente. In base allo scenario mediano delle previsioni Istat, tra 30 anni i giovanissimi

tra gli 11 e i 19 anni residenti in Italia saranno poco più di 3,8 milioni e rappresenteranno il 7,2% della

popolazione complessiva.


L’immigrazione straniera, che negli ultimi decenni ha rinfoltito le fila della popolazione residente, ha

prodotto significativi effetti specialmente tra le fasce giovanili della popolazione, alle quali hanno

oltremodo contribuito anche i discendenti degli immigrati nati in Italia. I giovanissimi stranieri residenti

tra gli 11 e i 19 anni al 1° gennaio 2024 sono 497.464 (stima provvisoria) e rappresentano il 9,7% dei

ragazzi in questa fascia di età, con un’incidenza più elevata di quella che si rileva per il totale degli

stranieri sull’insieme della popolazione (9%).


L’indagine su “Bambini e ragazzi” consente di conoscere altri dati interessanti sulla composizione

“multietnica” di questo particolare segmento di popolazione. Nel 59,5% dei casi si tratta di stranieri nati

in Italia; l’11,7% è nato all’estero e arrivato nel Paese prima dei 6 anni; il 17% è immigrato in età

scolare (tra 6 e 10 anni); infine l’11,8% è arrivato a 11 anni o più. Interessante notare che oltre il 6% dei

ragazzi italiani tra gli 11 e i 19 anni possiede una doppia cittadinanza 1 e l’8,0% ha uno dei due genitori

nato all’estero.

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