“Decuffarizziamo la Sicilia": “Liberare l'Isola da questo centrodestra che è il peggiore di sempre"

“Decuffarizziamo” la Sicilia. Di Paola (M5S): Forze alternative progressiste pronte a governare la Regione Palermo 11 novembre 2025  - “Dobbiamo liberare la Sicilia da questo centrodestra che è il peggiore di sempre. Stiamo lavorando per dare ai siciliani un’alternativa che metta al centro dell’azione di governo le esigenze dei cittadini, non gli interessi di bottega e delle segreterie politiche. La sanità non deve essere dei politici ma delle persone. Il presidente Schifani ha fallito e si dimetta”.  Lo ha dichiarato il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle e vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Nuccio Di Paola, al sit-in dei leader delle forze politiche alternative progressiste. davanti a Palazzo d’Orleans.  “Non passa giorno - ha aggiunto Di Paola - senza che il governo Schifani venga travolto dagli scandali. Anche se il presidente della Regione glissa sulle proprie responsabilità con le finte epurazioni, è chiaro agli occhi di tutti che questo g...

Cure fuori regione: la Sicilia perde pazienti ed oltre 140milioni di euro, un costante esodo di risorse pubbliche

Cure fuori regione, Calderone (FI): la Sicilia perde pazienti, fiducia nel sistema e milioni di Euro. Quali i correttivi previsti? I dati aggiornati al 2024 evidenziano un saldo economico negativo per la Regione Siciliana di oltre 140milioni di euro. Questo fenomeno determina una duplice perdita, da un lato, un costante esodo di risorse pubbliche verso sistemi sanitari concorrenti, dall’altro, l’indebolimento progressivo della rete sanitaria regionale. 

20/09/2025 - La mobilità sanitaria passiva rappresenta una delle criticità più profonde e strutturali del sistema sanitario regionale siciliano che vede un numero significativo di cittadini a rivolgersi a strutture extraregionali per prestazioni che, nella quasi totalità dei casi, potrebbero essere erogate con pari efficacia nel territorio siciliano. I dati aggiornati al 2024 evidenziano un saldo economico negativo per la Regione Siciliana di oltre 140milioni di euro, collocandola tra le regioni con maggior disavanzo per mobilità passiva. Questo fenomeno determina una duplice perdita, da un lato, un costante esodo di risorse pubbliche verso sistemi sanitari concorrenti, dall’altro, l’indebolimento progressivo della rete sanitaria regionale, privata di pazienti e delle economie di scala necessarie.

È motivo di profonda preoccupazione constatare come le prestazioni oggetto di mobilità sanitaria passiva non riguardino, di norma, ambiti iper-specialistici né tecnologie indisponibili sul territorio siciliano, bensì trattamenti di media complessità che le strutture regionali, dotate delle necessarie risorse e competenze, potrebbero erogare garantendo elevati standard qualitativi, colmando le carenze di natura organizzativa e comunicativa, tra cui una limitata accessibilità digitale ai servizi, una discontinua informazione rivolta all’utenza e un ruolo spesso marginale attribuito alla medicina territoriale nella fidelizzazione del paziente.

È essenziale, dunque, che la Regione adotti misure risolutive per tutelare il diritto dei siciliani a ricevere cure di alta qualità nel proprio territorio, preservando la sicurezza e la dignità delle prestazioni, e arrestando un fenomeno che impoverisce le risorse e indebolisce la coesione sociale e istituzionale.

In ragione delle considerazioni sopra esposte, si richiede al Presidente della Regione, On. Renato Schifani, e all’Assessore regionale alla Salute, Dott.ssa Daniela Faraoni, di conoscere i dati aggiornati relativi alla mobilità sanitaria passiva, comprensivi della distribuzione per tipologia di prestazioni e diagnosi, del numero di pazienti coinvolti, delle destinazioni prevalenti e dell’impatto economico complessivo. 

Si richiede altresì di illustrare le cause accertate, nonché le misure strutturali e gli interventi programmati dal competente  Assessorato alla Sanità, per contenere e progressivamente mitigare un fenomeno ormai consolidato e diffusamente gravoso per il sistema sanitario regionale e per la Regione Siciliana stessa.

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