
PALERMO 20 Feb (SICILIAE) - Sotto il titolo "alfabeto criminale", il settimanale L'Espresso cita - alla lettera A - Gaetano Armao, assessore della giunta
regionale siciliana, docente universitario ed avvocato, nel contesto di fatti che sarebbero riferiti all'inchiesta - o alle inchieste - sulla gestione degli appalti in Italia. "Siamo - commenta lo stesso Gaetano Armao - dinanzi a un caso di giornalismo che merita di essere portato in tribunale."
"Il mio nome - continua - sarebbe citato in una intercettazione telefonica tra professionisti e imprese che discutevano tra loro di una iniziativa di project finance (il testo della telefonata e' stato pubblicato dal Messaggero). Nel corso della conversazione, pare che uno degli intercettati mi abbia citato come avvocato amministrativista con esperienza in materia aeroportuale."
"Mi permetto di segnalare che ne' la telefonata in se, ne' i fatti specifici a me riferiti, ne' altre circostanze di contesto costituiscono reato: si tratta, a ben vedere, solo di un riferimento - non richiesto - di persone a me estranee, che dicutevano della mia professionalita' di avvocato. Senza considerare poi che le vicende si riferiscono a un periodo in cui - certamente - non facevo parte del governo regionale."
"Ne discende - conclude Gaetano Armao - che siamo dinanzi a un inaccettabile esempio di giornalismo d'assalto: associare il mio nome a quello di persone coinvolte in inchieste su appalti ed affari ed inserirlo in un 'alfabeto criminale' e' assolutamente scorretto. Che poi, anche solo per assonanza, si accosti l'inchiesta giudiziaria al governo regionale siciliano, costituisce un modo di esercitare il diritto di cronaca che si configura certamente come reato. Un giornalista corretto, Stefano Folli, ha ricordato ieri che le intercettazioni non autorizzano anatemi, giudizi sommari e sentenze mediatiche. Qui siamo molto oltre, siamo al reato premeditato nei confronti di una persona semplicemente citata per i suoi requisiti professionali e, per questo, gettata nella gogna. Ecco perche', per ristabilire la verita' e la legalita', sara' necessario ricorrere ai tribunali."
gra/mav
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