Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

LIVORNO - JUVENTUS 1-1, LA JUVENTUS FA UN ALTRO PASSO


06/02/2010 - Dopo il pareggio con la Lazio, la squadra di Zaccheroni ne conquista uno anche a Livorno. Finisce ancora 1-1. Legrottaglie risponde a Filippini. Finale in 10 per l’espulsione di Felipe Melo. Per ora la cura Zaccheroni porta punti e fa muovere la classifica. Dopo l’1-1 con la Lazio, la Juventus ne ottiene un altro sul difficile campo di Livorno.
Questa volta si decide tutto nel primo tempo: segna Filippini, pareggia Legrottaglie. Nella ripresa meglio i bianconeri, costretti a finire in 10 per l’espulsione di Felipe Melo.
Esordio in Serie A per Manuel Giandonato.

All’Armando Picchi, stadio che porta il nome di un suo illustre e compianto predecessore, Zaccheroni vara la prima Juve a sua immagine. Quindi subito la difesa a tre con Legrottaglie, Cannavaro e Chiellini davanti a Buffon. Caceres e Grosso salgono a centrocampo e formano la linea con Felipe Melo e l’ex Candreva. Diego a fare da trequartista alle spalle di Del Piero e Amauri.

Per testare il nuovo modulo, il Livorno non è l’avversario più indicato. Soprattutto per la sagacia di Serse Cosmi che rinforza il centrocampo e non lascia spazio. Inoltre gli amaranto sono galvanizzati dal pareggio di Milano e provano da subito a fare la partita. Un paio di tiri senza rischi per Buffon aprono la gara che resta in assoluto equilibrio fino quasi alla mezz’ora.

Al 26’ arriva improvviso il gol del Livorno. Su un cross da sinistra di Vitale, Filippini viene a trovarsi a centro area e segna di testa. Costretta a recuperare, la Juventus prova a buttarsi in avanti, ma i pericoli nascono solo da calci piazzati. Diego prova a mettere cross a ripetizione, ma la difesa allontana sempre. Del Piero pennella una punizione dal limite, ma Rubinho è piazzato.

Ma a forza di procurarsi angoli e calci di punizione, la Juve pareggia. Diego batte un piazzato dalla zona centrale, una pennellata per la testa di Legrottaglie che batte Rubinho. Ancora di testa: 1-1, il risultato con cui si chiude il primo tempo.

Ripresa. Non ci sono cambi e la Juve parte forte con un cross di Grosso respinto di pugno da Rubinho. Più difficile la parata del brasiliano sul rasoterra dell’ex Candreva. Zaccheroni opera il primo cambio al 6’. Cannavaro non è al meglio e, dopo aver preso l’ammonizione, esce e lascia il campo a Zebina. Pochi minuti dopo Marchini rileva Raimondi.

I bianconeri ci credono e attaccano con più decisione. In particolare è Diego a cercare la giocata ad effetto. Il Livorno si fa rivedere e, ancora al 26’, Filippini potrebbe ritrovare il vantaggio ma mette alto da buona posizione.

Al 37’ una possibile svolta della gara. Felipe Melo mette giù Diniz e Brighi gli rifila il secondo cartellino giallo. Zaccheroni toglie Del Piero e manda nella mischia il giovane Giandonato per dare manforte a una squadra in inferiorità numerica. Il Livorno ci prova e con Moro e Marchini costringe due volte Buffon all’intervento, ma il risultato non cambia più.

Sei giorni dopo, è un altro 1-1. Con Zaccheroni la Juve resta imbattuta e muove la classifica, in attesa della prima vittoria. Domenica pomeriggio, contro il Genoa, il terzo tentativo.

Serie A 2009/10 – 4ª giornata di ritorno
Torino, Armando Picchi
Sabato 6 febbraio 2010

LIVORNO-JUVENTUS 1-1 (1-1)
RETI: 26’ pt Filippini, 42’ pt Legrottaglie
LIVORNO: Rubinho; Perticone, Knezevic, Diniz; Raimondi (15’ st Marchini), Pulzetti (36’ st Moro), Mozart, Filippini, Vitale; Bellucci, Lucarelli. A disposizione: De Lucia, Bergvold, Bernardini, Di Gennaro, Danilevicius. All. Cosmi.
JUVENTUS: Buffon; Legrottaglie, Cannavaro (6’ st Zebina), Chiellini; Caceres, Candreva, Felipe Melo, Grosso (30’ st De Ceglie); Diego; Del Piero (38’ st Giandonato), Amauri. A disposizione: Manninger, Marrone, Giovinco, Paolucci. All. Zaccheroni.
ARBITRO: Brighi di Cesena.
ESPULSIONI: 37’ st Felipe Melo.
AMMONITI: 21’ pt Felipe Melo, 27’ pt Mozart, 2’ st Cannavaro, 30’ st Perticone, 47’ st Lucarelli.

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