Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MESSINA, NOTTE BIANCA DELLA CULTURA: IL VANGELO SECONDO PASOLINI

11/02/2010 - Sarà inaugurata a Messina il 13 Febbraio 2009 al Monte di Pietà la mostra fotografica e la proiezione del capolavoro di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo”. Due eventi di ampio respiro culturale quelli proposti dal Cineforum Don Orione, l'associazione culturale più longeva di Messina – giunta al 47° anno di attività ininterrotta nel settore della promozione cinematografica – per la seconda edizione della “Notte della Cultura”, iniziativa promossa e coordinata dal Comune di Messina – Assessorato alle Politiche Culturali, prevista per sabato 13 febbraio.
Nel 1964, Pier Paolo Pasolini diede a un giovane collaboratore de “L'Unità”, Domenico Notarangelo, l’incarico di cercare le comparse per “Il Vangelo secondo Matteo”, il film che si stava apprestando a girare a Matera. Entrato così nell’entourage di Pasolini, Notarangelo ebbe il permesso di scattare fotografie sul set e fuori, inconsapevole testimone di una storica evoluzione sociale – Matera nuova che veniva costruita con grande dispendio di risorse e senza guardare alla millenaria tradizione popolare lucana – nonché artistica, legata al mutamento di prospettiva poetica di Pasolini che, proprio in questo set e tramite il confronto con la figura di Cristo, maturava il passaggio dal cosiddetto “cinema di borgata” al “cinema di poesia”.
Proprio questi scatti, tenuti nel cassetto per quarant’anni dal loro autore, sono l’oggetto di una mostra che dal 2004 ad oggi ha circuitato e continua a circuitare in tutta Italia e in Europa, con tappe fondamentali a Matera, Roma, Bologna, Rovigo, Trieste, Rovigno (Croazia), Novi Sad (Serbia) e Parigi (Francia), e che adesso arriva, grazie al lavoro del Cineforum Don Orione, per la prima volta anche in Sicilia, a Messina.
L'esposizione, dal titolo “Il Vangelo secondo Pasolini”, verrà così allestita nel suggestivo Monte di Pietà. Per l’occasione è stato anche realizzato un catalogo, la cui redazione è stata curata da Francesco Torre e Nino Genovese, che contiene una preziosa testimonianza dell'autore degli scatti, Domenico Natarangelo, sulla lavorazione de “Il Vangelo Secondo Matteo”, una scheda del film, una selezione delle foto, un saggio biografico e un contributo storico-critico.

 La mostra, che sarà inaugurata alle 20.30 di sabato 13 febbraio, potrà essere visitata gratuitamente fino a domenica 28, tutti i giorni dalle 09.00 alle 13.30 e martedì, giovedì, sabato e domenica anche dalle 16.30 alle 19.00.
Durante la “Notte della Cultura” verrà inoltre proposta la proiezione del capolavoro di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo Secondo Matteo” alla Sala Visconti, con inizio alle 22.30. La copia in 35 mm, recentemente restaurata nell'ambito del progetto “Mediaset Cinema Forever”, è stata gentilmente concessa in prestito dalla Fondazione Centro Sperimentale – Cineteca Nazionale.
Il film, del 1964, propone fedelmente la vita di Cristo, così come riportata nel Vangelo di Matteo. È quindi un Cristo umano più che divino, che reagisce con rabbia all’ipocrisia e alla falsità e si oppone, rivoluzionario, all’istituzionalizzazione della religione.
«Io non credo che Gesù sia figlio di Dio – scriveva Pasolini nel 1964 - perché non sono un credente, almeno nella coscienza. Penso invece che la figura di Cristo dovrebbe avere la stessa violenza di una resistenza: qualcosa che contraddica radicalmente la vita come si sta configurando all'uomo moderno, la sua grigia orgia di cinismo, ironia, brutalità pratica, compromesso, conformismo».
«Sebbene Pier Paolo Pasolini concepisse e volesse raccontare Gesù come una figura di opposizione, un contestatore, un rivoluzionario in cui forse specchiarsi», scrive Francesco Torre, autore di un saggio storico-critico sul film, «pure il regista – già condannato nel 1963 per il mediometraggio “La Ricotta” a quattro mesi di reclusione per “vilipendio alla religione di stato” - con la sua interpretazione del Vangelo non solo non aveva alcuna intenzione di offendere nuovamente la sensibilità dei cattolici, ma sulla scia del messaggio di Giovanni XXIII, cui il film è peraltro dedicato, era veramente convinto della possibilità di un dialogo costruttivo tra marxismo e cristianesimo. In questo compromesso, e nelle sue conseguenze estetico-narrative, sta tutto il pregio di una sinfonia eterogenea che fa della misura armonica, mistica ed estetica la maggiore espressione della sensibilità artistica di Pasolini, di quella sua unica, straordinaria capacità di essere contemporaneamente fuori e dentro la Storia, un'ubiquità temporale che altro non è se non una forma, la più alta, di immortalità».
Gli eventi, curati da Nino Genovese e Francesco Torre, presidente e segretario del Cineforum Don Orione, sono realizzati in collaborazione con l'Associazione Arknoah, la Federazione Italiana Circoli del Cinema, la Fondazione Centro Sperimentale - Cineteca Nazionale, il Circolo Lumière di Trieste e la Scuola di Cinema “Fare un Film” di Messina, e grazie al contributo del Comune di Messina – Assessorato alle Politiche Culturali.

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