Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ROMA, NEVICA PER LA ‘MONBLANCHE’ DI CALIFANO E IL RICORDO DI MIA MARTINI

12/02/2010 – Resterà nella storia italiana per la neve questo venerdì 12 febbraio 2010 ed in quella di Roma, certamente. Da qualche ora i romani continuano a fotografare il Colosseo imbiancato, mentre l’aeroporto di Ciampino è chiuso e in periferia si sente (e si vede) aria di nord europa: Roma bianca come nel '56; come nel 1985,
il 6 gennaio giorno dell'Epifania. Una notte fitta di neve tra il 5 e il 6 gennaio, quando la gran parte dei romani già dormivano e al mattino si erano risvegliati con una ‘storica’ sorpresa: la neve alta.

La storica nevicata del febbraio 1956, quando un'ondata eccezionale di freddo investì buona parte dell'Europa e dell'Italia, coprendole di neve. Quella del ‘56 venne definita la "nevicata del secolo", come non se ne ricordavano dall'inverno del 1929 in Italia.

L’altra nevicata Roma la ricorda il 10 Febbraio 1986. Poi il 6 Febbraio 1991: quella è stata l'ultima nevicata significativa del vecchio Millennio.

Ed eccoci al nuovo Millennio, ancora con la capitale imbiancata, bella come una regina in bianco, come una mamma, come una sposa. Roma da farsi ricordare con una voglia continentale di farsi Capitale tra le capitali pure per quello, pure per la neve.

Affinché Franco Califano riapra la sua Monblanche ad una nuova poesia, decicandola come ha già fatto con La nevicata del ’56 (testo di Califano) a Mia Martini, a lei che ci guarda dall’alto e forse canta sottovoce, per non coprire il rumore della neve che scende. Per non lasciarci soli mentre nevica.


La nevicata del '56 (di Califano, Vistarini, Lopez, Cantini)

"Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora

Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell'aria era chiara
Dimmi che era così
C'era pure la giostra

Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava

C'era sempre un gran sole
E la notte era bella com'eri tu
E c'era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così

Com'è com'è com'è
Che c'era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l'America
E chi l'ha vista mai

E zitta e zitta poi
La nevicata del '56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l'hai più vista così

Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l'hai più vista così
Che tempi quelli."

Mia Martini presentò il brano La nevicata del '56 al Festival di sanremo del 1990: brano scritto da Carla Vistarini, Franco Califano, Massimo Cantini e Luigi Lopez.

Per la seconda consecutiva al Festival, con questa canzone, si aggiudicò  il Premio della Critica, che dal 1996 è a lei intitolato.

Inizialmente La nevicata del '56  era destinata all'interpretazione di Gabriella Ferri.

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