Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MAFIA: LUMIA (PD), NON SI PUO’ CELEBRARE PIO LA TORRE E VENDERE BENI CONFISCATI

Roma, 29 aprile 2010 – “Non c’è memoria migliore del sacrificio di Pio La Torre che mettere in pratica la sua testimonianza e i suoi insegnamenti. Su questo la politica dovrebbe riflettere molto e agire diversamente. Non si può celebrare il valore di un grande uomo come Pio La Torre e consentire che i beni confiscati alla mafia siano venduti”. Lo dichiara il senatore del Pd alla vigilia del 28° anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, trucidato dalla mafia insieme al suo amico autista Rosario Di Salvo.

“Pio La Torre – aggiunge Lumia – pagò con la vita la sua lotta contro la mafia, per la legalità e lo sviluppo. Solo dopo la sua uccisione il Parlamentò approvò la proposta di legge La Torre, che introdusse nel nostro ordinamento il reato di associazione mafiosa e l’aggressione ai patrimoni dei boss, col sequestro e la confisca dei beni. Oggi le scelte fatte da questo governo tradiscono l’eredità politica e culturale di Pio La Torre”.

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