Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LA SICILIA AUTONOMISTA CON QUARANTA PARLAMENTARI “FA BALLARE LA SAMBA” A QUALUNQUE GOVERNO

Nessuna valutazione politica dalle elezioni in Sicilia ma la cosa più bella è che i giovani si mobilitano per una vera autonomia
di Raffaele Lombardo - Con tutta la buona volontà del mondo, io non credo che si possa trarre alcuna valutazione politica dalle elezioni che hanno avuto termine ieri e che in alcuni casi termineranno con i ballottaggi. Si sono viste in campo le più varie alleanze politiche,
da cui possiamo trarne valutazioni positive o negative a secondo del punto di vista da cui si guardano i fatti.

In provincia di Catania sono stati confermati cinque sindaci su cinque, in larga maggioranza facenti capo all’MPA.

Non mi scandalizzo più di tanto per il fatto che, a Bronte, Firrarello ce l’abbia fatta nuovamente. Ha ottenuto il 52% dove l’Mpa, che aveva avuto in passato il 10%, ha ottenuto il 32% dei consensi. Se pure ci fossimo alleati con la sinistra (che complessivamente con due candidati ha ottenuto il 15%), forse si sarebbe arrivati al ballottaggio ma probabilmente avrebbe vinto lo stesso Firarello.

A Gela i due candidati del Pd vanno al ballottaggio: lì abbiamo visto, con molta franchezza, due anime dell’MPA che non hanno conciliato e che, devo dire, non ho avuto il tempo né la voglia di fare conciliare: talvolta, i dissidi locali sono insanabili, stanno di qua come di là.

A Carini siamo andati insieme al ballottaggio con un candidato dell’UDC rispetto ad uno del PDL; Ad Enna, invece, abbiamo una candidatura in comune con il PDL ufficiale: sono fatti amministrativi importanti che riguardano anche capoluoghi di provincia.

Abbiamo vinto a Trabia, dove il nostro amico Francesco Bondì ce l’ha fatta al primo turno, ma la cosa più bella che mi ha detto stamattina è che i nuovi consiglieri comunali hanno mediamente trent’anni: questo è uno dei dati più incoraggianti di questo passaggio elettorale.

In molti comuni in cui si è votato, ma anche a prescindere dal voto, troviamo gruppi di giovani che si organizzano autonomamente, che contestano duramente il modo di essere di un partito che fino ad oggi, in cinque anni, non poteva che aggregarsi intorno ad alcune vecchie glorie, un complimento forse immeritato anche rispetto a me stesso.

La cosa più importante, quindi, è che si affaccia una nuova generazione che prenderà in mano il movimento; mi auguro il più presto possibile, e a cui potremo passare la mano nella speranza che una grande novità autonomista si affermi in Sicilia.

Se noi riusciremo in questo, qualunque prezzo siamo disposti a pagare, sarà la cosa più importante a cui avremo dato vita.

I giovani stanno comprendendo e prendendo coscienza del fatto che bisogna mandare al diavolo i partiti nazionali, i quali li fanno entrare in un meccanismo, anche diventando ministri, per cui a pagare le spese sono sempre i Siciliani.

La Sicilia, come la Valle d’Aosta e come la Catalogna, deve avere un grande partito autonomista che se elegge quaranta parlamentari “fa ballare la samba” a qualunque governo e scambia il suo consenso in maniera molto semplice, non con i privilegi e i vantaggi degli ascari bensì coi vantaggi per il popolo siciliano.

Questo fa la Lega al nord, a noi basterebbe la Sicilia. 
Poi si può pensare anche ad allargarci in Calabria o in Puglia con il Partito del Sud ma quello che conta è che il movimento sia forte in Sicilia.

Intorno a questo nucleo forte e vincente, vedrete che poi nelle altre regioni le stesse cose nasceranno e si svilupperanno.

http://www.raffaelelombardo.it/

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