Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

GIOVANI AVVOCATI: DIALOGARE SULLA LEGALITÀ ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE

RINNEGARE LA LEGALITÀ DETERMINA IL DECLINO SOCIO ECONOMICO

Dopo l’inaugurazione di ieri e il saluto delle istituzioni, quest’oggi, al Teatro Sangiorgi di Catania, ha avuto luogo la prima sessione di lavori del XXI Congresso nazionale dell’Associazione italiana Giovani Avvocati
Catania, 21/10/2011 - Di grande importanza i temi delle sessioni mattutina e pomeridiana che, rispettivamente hanno avuto come titolo:
“Un popolo che rinneghi i valori della Legalità, condanna se stesso al declino socio-economico”, la seduta è stata moderata dalla giornalista Rai Rosanna Cancellieri e “Un Paese senza una Giustizia efficiente, genera maggiore illegalità ed insicurezza”, sessione moderata dal giornalista de Il Messaggero, Massimo Martinelli.

La giovane avvocatura ha scelto di dialogare sulla legalità coinvolgendo relatori di primo piano del mondo accademico, politico e sociale. Fra i presenti, il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, il presidente della cassa nazionale di previdenza forense Alberto Bagnoli, il presidente della commissione Giustizia del Senato Filippo Berselli, Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso in un attentato mafioso con la moglie e la scorta nel 1992, il sen Enzo Bianco, il dott. Armando Spataro, Sostituto Proc. c/o Procura della Repubblica Trib. Di Milano, il dott. Luca Palamara, Presidente ANM ….
Stefania Ciocchetti, vicepresidente dell’Associazione, ha sostenuto che “le leggi possono, ma non tutto e anche la Costituzione è una legge che, anzi, ci insegna la dimensione fragile delle libertà e dei diritti che tutela, che non possiamo mai considerare definitivamente conquistati. Proprio nei frangenti storici più difficili e pericolosi per la salvaguardia di tali diritti – ha proseguito – si deve esercitare la massima vigilanza e rivendicazione”.

Secondo Antonella Bona, componente della giunta AIGA, “baluardo del principio di legalità - nel sistema del processo penale - è il precetto costituzionale della obbligatorietà dell’azione penale . Nella prassi giudiziaria, però, tale presidio è spesso vanificato con una ‘discrezionalità strisciante’, con criteri diversi tra procura e procura e addirittura tra magistrati dello stesso ufficio, con gravi disuguaglianze per il cittadino di fronte alla legge penale, tanto da essere stato definito "ipocrisia costituzionale" . L'AIGA non sostiene affatto che tale principio debba essere messo in discussione ma ritiene necessaria una riflessione approfondita sulla individuazione e sul monitoraggio trasparente dei criteri di priorità.
Facendo un passo indietro, merita un doveroso approfondimento l’atteso appuntamento di ieri sera al Teatro Vitaliano Brancati, dove ben dieci Senatori della Repubblica italiana hanno portato in scena “Il Processo a Garibaldi”. Un excursus storico in chiave ironica sull’Eroe dei due Mondi le cui gesta e soprattutto gli esiti delle sue operazioni militari, sono state poste sotto una sorta di lente d’ingrandimento e giudicate da una corte di giustizia in un processo con una vera giuria popolare, i congressisti presenti allo spettacolo, il loro presidente Giuseppe Sileci e il Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli.

Uno spettacolo nello spettacolo, esilarante, ricca di spunti di riflessione sull’Italia che è stata e sull’Italia di oggi, “Il Processo a Garibaldi” è stato interpretato dai seguenti Senatori con i relativi ruoli: il sen. Filippo Berselli ha interpretato il Presidente della Giuria, il sen. Franco Mugnai il Pubblico Ministero, il sen. Domenico Benedetti Valentini il difensore di Garibaldi, il sen. Luigi Li Gotti Giuseppe Garibaldi, il sen. Laura Allegrini Maria Sofia di Baviera, il sen. Giuseppe Valentino il Conte di Cavour, il sen. Marco Perduca Vittorio Emanuele II, il sen. Antonio D’Alì Francesco II di Borbone, il sen. Roberto Centaro il Capo dei picciotti, il sen. Alessandra Gallone Anita Garibaldi. Al termine del “processo”, il pubblico presente doveva votare per il proscioglimento o per la condanna di Giuseppe Garibaldi. Ebbene, il “Generale” ha ottenuto il proscioglimento da tutti i capi d’accusa a ! suo cari co.

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