Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ROCCO BARBARO IN "CHE FINE HAI FATTO PETE BEST?" RICORDA IL PRIMO BATTERISTA DEI BEATLES A MESSINA

L'attore, originario di Reggio Calabria, sarà in scena fuori abbonamento nella Sala Laudamo il 21 e il 22 gennaio
Messina, 19/01/2012 - Rocco Barbaro, uno dei più noti comici italiani, originario di Reggio Calabria, è il protagonista del monologo "Che fine hai fatto Pete Best?" di Tito Buffulini, in scena fuori abbonamento nella Sala Laudamo il 21 e il 22 gennaio.

Pete Best, il "protagonista" di questo spettacolo, è stato il primo batterista dei mitici Beatles. Con John Lennon e Paul McCartney era stato catapultato nell'empireo del successo, finché, per uno sgambetto di quella sorte che sembrava averlo calciato in alto, la sua traiettoria si è interrotta. Proprio sul più bello. Mentre i Beatles diventavano i Beatles, Best (che guarda caso significa "il migliore"), timbrava il cartellino in un ufficio di Liverpool. Uno sfigato come pochi?, si chiede Rocco Barbaro. No, tra i tantissimi che, nel mondo dello spettacolo, ma anche dello sport, della politica, della società, assaporano solo un momento di gloria.

Gli ultimi, anche quando sono stati tra i primi, non hanno nessuna possibilità di tornare in cima alla fila. "Che fine hai fatto Pete Best?" è una riflessione sulla sfortuna, sulla sorte che, a volte, perfidamente, si prende gioco di chi è già perdente, ma è anche una riflessione ironica e irriverente sulla fragilità della fama, della popolarità, di quel posto al sole per cui più o meno tutti sgomitano, soprattutto in una società dove apparire e sparire sono spesso moti simultanei della stessa esistenza.
L'ironia del teatro, di questo monologo in particolare, è in grado di riscattare anche chi è a credito con la fortuna, di dare una chanche agli ultimi della fila, di ridare loro quel "momento" di gloria che, fissato dal sorriso suscitato da un comico, è destinato a sopravvivere

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