Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CIRCUITO DEL MITO: 8 FEBBRAIO, A MESSINA “EUTANASIA DI FEDRA”

Testo a cura del laboratorio Labdrama dell’Università di Catania da opere di Eschilo, Euripide, Ovidio, Seneca, Plutarco, Gide, Cvetaeva, Yourcenar, Pavese, Ritsos, Cortazar, Dürrenmatt, Escalante. In scena: Carmelinda Gentile, la Beba del Commissario Montalbano, e Marco Sciotto

Palermo, 7 febbraio 2012 - Il mito di Fedra, in una rappresentazione originale che trae spunto da autori antichi, classici e moderni. E’ la seconda tappa di Variazioni sul Mito, il ciclo di spettacoli pensato da Monica Centanni per il Circuito del Mito, il calendario di appuntamenti ed eventi artistici promosso dall'Assessorato al Turismo della Regione Sicilia e diretto dal regista Salvatore Presti. Lo spettacolo andrà in scena a Messina, nella splendida cornice di Villa Pace, domani, mercoledì 8 febbraio alle ore 21,00. Così come per “Arianna e il Labirinto” messo in scena a Noto (Sr) lo scorso 5 febbraio, “Eutanasia di Fedra” ripercorre le narrazioni che di questa figura mitologica sono state fatte nel corso dei secoli, fondendo le due declinazioni di questa edizione del Mito, “contemporaneità” e, appunto, “Mito al femminile”.
Il testo della rappresentazione porta la firma di Labdrama, il Laboratorio di Drammaturgia dell’Università di Catania, coordinato da Monica Centanni, docente di Drammaturgia Antica, e Stefania Rimini, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, entrambe alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo. Una narrazione originale del Mito che prende le mosse da scritti di Eschilo, Euripide, Ovidio, Seneca, Plutarco, Gide, Cvetaeva, Yourcenar, Pavese, Ritsos, Cortazar, Dürrenmatt, Escalante.

In scena, Carmelinda Gentile con esperienze nella drammaturgia antica maturate sul palcoscenico del teatro antico di Siracusa e volto noto anche al grande pubblico per avere interpretato il ruolo di Beba - la moglie di Mimì, ovvero il braccio destro del commissario Montalbano - nella fiction Rai ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri; e Marco Sciotto, ex allievo di Labdrama e giovane attore della compagnia catanese GestiColando.
In questa variante del mito di Fedra, a tenere la scena è la sua Nutrice. E’ lei che dal paco racconta le vicende della fanciulla infiammata d’amore. Tutto passa dalla sua voce, dal filtro di uno sguardo sempre complice, affettuoso, protettivo e materno. Il dramma di Fedra viene evocato attraverso un racconto vivo, scandito in tre scene, che scavano il tempo del mito fino a spalancarne memorie e orrori.

A riannodare i fili della storia assieme alla Nutrice intervengono le figure maschili che hanno segnato le tappe della giovinezza di Fedra: il Minotauro, Teseo, e Ippolito, come tracce-fantasma di amori assoluti e crudeli.
Ma il più crudele, perché autentico incontro con Eros, è l’amore per Ippolito che sarà fatale per Fedra perché la ricondurrà inesorabilmente al suo tragico destino mitico.
Arrivata a quest’ultima tappa della storia della sua bambina, la Nutrice si prenderà cura di lei fino alla fine, fino alla morte.
Queste le altre tappe di Variazioni sul Mito: il 10 febbraio “Antigone, nozze di morte” Ipogeo- Piazza Duomo di Siracusa (h 21,00); e l'11 “Palinodia per Elena” al Centro Zo di Catania (h 21,00). L'ingresso agli spettacoli è gratuito. In allegato locandina.
Note su Labdrama.

Labdrama è il laboratorio di drammaturgia istituito nel 2010 all’Università di Catania e coordinato dalle docenti alla Facoltà di Lettere e Filosofia: Monica Centanni (Drammaturgia Antica) e Stefania Rimini (Storia del Teatro e dello Spettacolo). Il laboratorio è finalizzato alla creazione di letture teatrali ispirate a figure del mito.

Presupposto metodologico del laboratorio è la peculiarità del materiale mitico che per la poliedricità e duttilità della sua forma e contenuto si presta a essere plasmato e reinventato continuamente in forme espressive sempre nuove. Labdrama prevede, oltre allo studio preventivo delle fonti antiche e moderne, letterarie, iconografiche, filosofiche del mito, anche la selezione, la traduzione, l’elaborazione, il montaggio e la riscrittura, ai fini dell’imbastitura drammaturgica, dei brani tratti dai testi antichi e moderni.

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