Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

CISL SCUOLA MESSINA: FRANCESCO SCRIMA DÀ IL VIA ALLA CAMPAGNA PER LE ELEZIONI RSU CON UNA AFFOLLATISSIMA ASSEMBLEA

Messina, 7 febbraio 2012 – “Una bellissima assemblea, con gente motivata e grande voglia di partecipazione”. Così il segretario nazionale della Cisl Scuola Francesco Scrima ha definito l’incontro tenutosi in mattinata all’Istituto Antonello al quale hanno partecipato oltre 350 persone tra docenti e personale Ata della scuola.
Un momento di incontro organizzato dalla Cisl Scuola di Messina per affrontare il delicato momento che attraversa il mondo scolastico italiano e messinese in particolare, soprattutto alla vigilia delle elezioni per il rinnovo delle Rsu del prossimo 5, 6 e 7 marzo.

“Bisogna voltare pagina – ha detto il numero uno nazionale della Cisl Scuola – non si deve guardare al mondo della scuola come un luogo di spesa ma d’investimento e di risorse. La competitività tra i paesi ricchi si vince puntando sulla materia grigia e questa si coltiva non si trova scavando nel sottosuolo. Occorre investire nella scuola potenziando risorse umane ed economiche, iniziando a sbloccare i contratti di lavoro”.

“Abbiamo parlato di rinnovo Rsu come nella tradizione Cisl – ha continuato Francesco Scrima - abbiamo ricordato cosa è stato fatto e cosa vorremo fare. I risultati del nostro lavoro sono le politiche scolastiche a cominciare dal riconoscimento del secondo biennio contrattuale, la stabilizzazione di 83mila precari che è stato un grande successo, ma anche la conferma degli scatti di anzianità derivano dal nostro impegno e dalle nostre lotte. Infine non si può dimenticare l’intesa sottoscritta per il riconoscimento del merito nel mondo della scuola, il mantenimento del riscatto della laurea e la garanzia delle 13esime mensilità che qualcuno voleva ritardare. Adesso – ha concluso– bisogna voltare pagina, non si deve guardare al mondo della scuola come un luogo di spesa ma d’investimento e di risorse. La competitività tra i paesi ricchi si vince puntando sulla materia grigia e questa si coltiva non si trova scavando nel sottosuolo. Occorre investire nella scuola potenziando risorse umane ed economiche, iniziando a sbloccare i contratti di lavoro”.

Alla presenza anche del segretario regionale Angelo Prizzi, è toccato alla segretaria provinciale della Cisl Scuola Laura Fleres fare il punto sulla situazione della scuola messinese che negli ultimi tre anni ha vissuto effetti devastanti. “Ben 2250 posti di lavoro sottratti in tre anni alla nostra provincia” ha detto subito la Fleres che ha snocciolato i dati: 906 posti in meno nel 2009/10, 654 per il 2010/11, 690 nel 2011/12.
“Tagli eclatanti – ha commentato la Fleres – che hanno colpito soprattuttole piccole isole e i centri di montagna: tagliare il tempo pieno di una scuola di Tusa, ma anche di Caronia o Basicò o Malvagna, non può rappresentare nella sostanza lo stesso taglio che a una scuola di Mantova o, anche, di Giarre o Siracusa, perché nel pomeriggio dei piccoli centri di montagna o delle isole non si può immaginare una offerta di opportunità culturali e formative pari a quella dei grossi (o anche piccoli) centri ben collegati tra loro”.

In tre anni la scuola messinese ha registrato 1426 insegnanti in meno, mentre il saldo negativo tra il personale ATA (Ausiliari, Tecnici e Amministrativi) è di circa 800.

“Negli ultimi tre anni – ha detto la Fleres - si è proceduto al licenziamento in tronco di una buona parte del precariato storico. E’ come chiudere una fabbrica, in un territorio che dall’imprenditoria alle infrastrutture, conosce una crisi che il sindacato di Messina ha più volte analizzato. Ma la violenza dei tagli mette a rischio la regolare erogazione del servizio pubblico: il taglio è di grande rilievo e le difficoltà che le scuole hanno sono sotto gli occhi di tutti: riduzione generalizzata dei servizi agli alunni e di supporto alla didattica”.

Non poteva mancare il riferimento anche al recente provvedimento di dimensionamento scolastico. “Le conseguenze degli accorpamenti o delle fusioni di scuole – ha spiegato la segretaria provinciale della Cisl Scuola - si faranno sentire anche sugli organici dei docenti e degli Ata, che vengono calcolati sul numero delle classi, che subiranno una diminuzione, e degli alunni totali, destinati anch’essi a diminuire. Ma si faranno sentire soprattutto sulla governabilità delle nuove scuole, soprattutto in istituti che verranno formati mettendo insieme le scuole di 6 o 7 comuni, in barba a qualsivoglia principio di razionalizzazione”.

Presente anche la componente della segreteria provinciale della Cisl, Mariella Crisafulli che ha evidenziato come “il rinnovo delle componenti Rsu rappresenti un appuntamento importante per la nostra organizzazione a tutti i livelli e ribadisce l’impegno e la responsabilità del sindacato nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali sono chiamati a essere protagonisti nel determinare la loro diretta rappresentanza sui luoghi di lavoro. Veniamo – ha detto la Crisafulli - da tre anni di attacchi demagogici ai lavoratori pubblici, quello che necessita è una riorganizzazione seria dei servizi, razionalizzazione della spesa contro gli sprechi e per restituire dignità alle professionalità troppo spesso mortificate, pur nella consapevolezza che sia necessaria una strategia riformatrice per crescere e competere, vista la difficile situazione economica e sociale che ci ha investito”.

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