Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

EMERGENZA NEVE: I SINDACI, DAI NEBRODI A ROMA COMUNICANO SOLO SU FACEBOOK?

Messina, 09/02/2012 - 08/02/2012 - La nevicata del 1956 fu l’esito memorabile e romantico di un’ondata di freddo, vissuta come un evento di particolare rilevanza ed eccezionalità storica.
"Ti ricordi una volta / Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera, / automobili poche allora / e c'era pure la luna molto meglio di adesso. / Com'è com'è com'è / che c'era posto pure per le favole / e zitta e zitta poi / La nevicata del '56, / Roma era tutta candida / tutta pulita e lucida. / Tu mi dici di sì, l'hai più vista così? / Che tempi..."

La nevicata del ‘56 non fu l’unica a Roma. Quella della neve sulla capitale è storia antica e sempre memorabile. Tanto da suscitare bellissime pagine di letteratura e dolcissime canzoni: "Nevicava a Roma", interpretata da Renato Rascel al Festival di Sanremo 1970, e "La nevicata del '56" di Franco Califano, Luigi Lopez e Carla Vistarini, grandemente interpretata da Mia Martini al Festival di Sanremo 1990, Premio della Critica. Che tempi…

E ciò che in questi giorni avrebbe potuto essere un nuovo evento per la neve si è trasformato in dramma, polemica e disagio, tanto disagio. Forse perché non si ha il coraggio di fare quello che, per altri versi, suggeriva Giovanni Papini: chiudere le scuole (per sempre).

Ma stavolta, più semplicemente, si sarebbe trattato di chiuderle per uno o due giorni al massimo. E ogni bambino, ogni ragazzo romano avrebbe potuto godersi l’evento della neve in famiglia, coi propri cari, fotografandola, raccontandola, meravigliandosene, studiandola. Studiando, che c'è di male...
Ma lasciamo perdere, sappiamo com’è andata. E ancora la disputa tra il sindaco Gianni Alemanno e Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile, è cosa viva, non del tutto placata né chiarita: disputa di Stato.

Oggi, nell’epoca in cui pure i matrimoni e i funerali si celebrano su Facebook, la comunicazione d’emergenza dovrebbe correre nel web (avrebbe dovuto correre) e svolgere un ruolo che ieri appartenne all’SOS ed oggi potrebbe appartenere all’SMS, a Facebook, a Twitter, etc., se fossimo più seri e responsabili. Se vivessimo nella legalità.

In Emilia Romagna come sui monti Nebrodi, in Sicilia, malgrado le leggi che prescrivono e impongono la trasparenza agli enti locali, ai Comuni, non tutti (i Comuni, ad esempio) hanno provveduto a mettere online un sito web istituzionale in grado di "assicurare la tempestiva e immediata conoscibilità degli atti amministrativi regionali nonché la trasparenza delle procedure", come enunciava nel marzo 2011 l’assessore per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, Caterina Chinnici, fiera dell’approvazione da parte del Parlamento regionale del disegno di legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa. Ma in ambito nazionale ci sarebbe la legge 5/2011 sulla semplificazione.

Oggi, senza volere generalizzare, alcuni Comuni e altrettanti Sindaci hanno su Facebook un profilo personale ed uno del Comune da loro amministrato. Pubblicano sovente i loro proclami e i finanziamenti ottenuti, ma badano a farne strumento di emergenza, di sicurezza sociale, di informazione, di servizio, specie nell'emergenza, come sarebbe logico e doveroso aspettarsi in questi giorni, comunicando in tempo reale la situazione climatica, delle strade, della pioggia, della neve, etc.

Naturalmente ciò dovrebbe avvenire in tempo più o meno reale sul sito istituzionale del Comune. Se oltre a quello i sindaci della “socialnetworkcrazia” - tuttavia - volessero esagerare, pubblicando pure in Facebook o Twitter quanto detto, zucchero non guasterebbe bevanda. Ma sui siti istituzionali, qualche volta, ci trovi solo la storia dell’ameno luogo e i dolci declivi, il santo patrono e gli eventi estivi, senza volere affatto generalizzare.

E pensare che, se un sms può essere in grado di salvare una vita, un’informazione tempestiva sul sito istituzionale di un ente pubblico può giovare ad evitare disagi o a salvare il salvabile, anche vite.

Ma nella peggiore delle ipotesi servirebbe a farci sentire cittadini di un paese civile.

d.m.c.
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