Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA: MOZIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO VOTATA FAVOREVOLMENTE… ANZI NO!

Messina, 16/03/2012 - Narriamo qui la vicenda di un pasticciaccio accaduto durante la seduta del Consiglio Provinciale di Messina del 14 marzo. Seduta che ha visto l’aula votare prima favorevolmente e, dopo un annullamento quanto meno improprio della votazione,
respingere la mozione presentata, nientemeno, l’1 aprile 2010 dal consigliere del gruppo Rifondazione Comunista Francesco Andaloro.
Ma andiamo ai fatti.
Proprio nel 2010 il consigliere Andaloro, in considerazione del grave stato di dissesto del nostro territorio provinciale (numerose sono ancora le strade intransitabili a causa di frane e le situazioni di pericolo in ogni dove), aveva presentato la mozione “Per un programma di prevenzione del dissesto idrogeologico, riqualificazione del territorio, messa in sicurezza delle infrastrutture civili primarie (…) da finanziarsi attraverso i fondi previsti per il ponte sullo Stretto di Messina” (opera che peraltro è stata cassata dall’elenco delle opere prioritarie dell’Unione Europea).

Ebbene, Mercoledì 15 marzo alle 12:00 la mozione viene finalmente votata ottenendo, su 24 votanti, 16 voti a favore e 8 astenuti (nessun contrario). Accade però che a votazione già conclusa un consigliere del gruppo GdL (Gioventà della Libertà), che risultava avesse votato a favore, dichiara il proprio errore e l’intenzionalità di astenersi.
Niente di male. Con 15 voti a favore e 9 astenuti la mozione risulta ugualmente approvata.

Ma ecco che accade l’assurdo: il Presidente decide di annullare la votazione facendola ripetere nonostante le proteste del consigliere Andaloro.
E alle 12:05 il risultato della seconda votazione diventa, su 25 votanti, 11 favorevoli (!) e 14 astenuti.

Insomma il “giochetto” (presumibilmente inscenato ad arte in quanto i consiglieri di centrodestra certo non avevano previsto un risultato così favorevole) è costato, oltre all’astensione del consigliere della GdL, il repentino cambiamento d’opinione, a cinque minuti dalla votazione annullata, di ben altri 4 consiglieri!

Fatti del genere non dovrebbero mai accadere. Diverse volte invece, nell’arco di questa legislatura, abbiamo assistito a comportamenti arroganti da parte delle forze politiche di centrodestra che in questa provincia hanno un enorme strapotere, con la forza dei numeri, nei confronti della minoranza.

La riprova della maliziosità di tale condotta è data dal comportamento tenuto nella votazione successiva per il prelievo di un argomento da discutere: Il consigliere Andaloro, alla proclamazione dell’esito (aveva votato contrario) dichiara di avere avuto l’intenzione di votare favorevolmente e chiede quindi di annullare la votazione. Il presidente in questo caso invece dà per buona la votazione dimostrando una condotta da “due pesi e due misure”.

Preannunciamo che a questo comunicato seguirà una conferenza-stampa indetta per domani, venerdì 16 marzo alle 10:00 presso la Provincia Regionale di Messina, al fine di denunciare all’opinione pubblica questi atti anti-democratici, che con altri sistemi politici abbiamo avuto la sfortuna di vedere.

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