Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

LA REGIONE SICILIANA VUOLE LIBERARSI DEL LAVORATORI FORESTALI?

Palermo, 20 aprile 2012 - Le Segreterie Regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil dichiarano contrarietà all’emendamento approvato nella Finanziaria Regionale riguardante il futuro dei lavoratori forestali siciliani e dell’Azienda Regionale delle Foreste Demaniali.

Se le notizie di stampa verrebbero confermate circa lo smembramento
dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana e il passaggio di parte delle sue funzioni alle province, denoterebbe la volontà politica del Governo di liberarsi di tutti i lavoratori forestali e di una importante struttura come l’Azienda Regionale delle Foreste. L’Azienda Foreste ha costruito la storia dei boschi e la tutela dell’ambiente in
Sicilia, il suo smembramento rappresenterebbero un fatto grave e una sciagura per il territorio e per i lavoratori forestali della Manutenzione e dell’Antincendio.
L’emendamento approvato in finanziaria è in netto contrasto con gli impegni
presi dagli Assessorati dell’Agricoltura e del Territorio e Ambiente della Regione
Sicilia. Infatti hanno sempre rassicurato le Organizzazioni Sindacali circa
l’accorpamento dei due Dipartimenti dell’Azienda e dell’Antincendio per
efficientarne le attività attraverso un lavoro fatto di sinergie e di risparmi di spesa.

Tutto in funzione della qualità del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente, la tutela
del territorio compreso una seria lotta al dissesto idrogeologico.
Flai, Fai e Uila nel proclamare lo stato di agitazione della categoria e non
escludendo la mobilitazione generale, metteranno in campo tutta una serie di
iniziative sindacali, a partire dalla richiesta di convocazione urgente al Presidente
della Regione, con gli Assessorati competenti, per farli riflettere sulle gravi
conseguenze di tale provvedimento.
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Dopo la riunione con il sindaco di Villafranca e i rappresentanti sindacali non si è fatta attendere la decisione della Telcom: richiesta di avvio delle procedure di mobilità. “Una scelta precisa – sostiene Stefano Trimboli, segretario provinciale della Femca Cisl – ovvero quella di chiudere l’attività sul territorio di Villafranca. Ritenevamo, e riteniamo ancora, che vi fossero le condizioni per un rilancio dell’attività di produzione da tempo localizzata nell’area ex Pirelli.

Abbiamo contestato con forza le scelte aziendali di smobilitare ma con grande senso di responsabilità abbiamo offerto la disponibilità alle opportune convergenze sindacali per rendere competitivo il costo dei prodotti e rilanciare la produzione. La comunicazione di avvio delle procedure di mobilità di fatto rende vano lo sforzo che i lavoratori, e con essi l’intera città e l’intero distretto industriale, erano pronti a sostenere pur di non perdere una così importante presenza produttiva”.

Adesso la doccia fredda della mobilità tanto che la Femca ha deciso di rivolgersi al Prefetto di Messina chiedendo di attivarsi per rendere possibile un confronto serio e diretto con la proprietà della Telcom, il sindacato e il sindaco di Villafranca anche nella qualità di responsabile unico del Contratto d’Area di Messina. “La procedura di mobilità ci viene imposta – sottolinea infatti Trimboli – senza aver mai avuto la possibilità di verificare le reali condizioni economiche dell’azienda che non sembra proprio sull’orlo del fallimento. Se si vuole chiudere un sito produttivo perché oggi si guadagna un po’ meno, ci chiediamo dove inizia e dove finisce la responsabile sociale dell’azienda assunta anche con l’adesione allo spirito e ai conseguenti vantaggi di aver sottoscritto il Contratto d’Area di Messina?”.

I lavoratori chiedono che vengano date risposte chiare ed esaustive nella convinzione che si possa fermare la decisione di chiudere lo stabilimento, anche a costo di una protesta a oltranza.

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