Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

STRETTO DI MESSINA: AVVISTATI 2.200 RAPACI DI 21 SPECIE DIVERSE IN 10 GIORNI

Ha preso il via il 29° campo internazionale per lo studio e la protezione dei rapaci e delle cicogne sullo Stretto di Messina, promosso da MAN, WWF Italia e NABU (Germania) che prosegue fino al 20 maggio



Messina, 19 aprile 2012 - E’ iniziato il ventinovesimo campo internazionale per lo studio e la protezione dei rapaci e delle cicogne in migrazione sullo Stretto di Messina, sugli splendidi monti Peloritani in Sicilia, dove i volontari provenienti da tutta Europa attendono i migratori, sorvegliandone il volo.
Nei primi dieci giorni di campo sono stati già censiti oltre 2.200 rapaci, appartenenti a ben 21 specie diverse, alcune delle quali molto rare e minacciate.

Un tempo questi stessi monti erano teatro inconsapevole di una strage annunciata: migliaia di bracconieri attendevano i migratori negli appostamenti fissi in cemento, o sulle case, per farne inutili trofei.
Grazie allo sforzo congiunto delle associazioni ambientaliste e delle forze dell’ordine, la strage illegale (si uccidevano specie protette, in periodo di caccia chiusa, da appostamenti fissi vietati dalla legge) in Sicilia è quasi del tutto debellata.
Rimangono pochissimi irriducibili che, afferma Anna Giordano “cercheremo di assicurare alla giustizia”. Voli spettacolari di Albanella pallida, uno dei rapaci più minacciati al mondo, si susseguono a quelli del più comune Falco di palude, Falco della regina, del Nibbio bruno, delle Poiane, mentre i Grillai, altro rapace fortemente minacciato a livello globale, sfreccia veloce spesso insieme ai Gheppi, specie molto simile ma più comune. Anche un’Aquila anatraia minore è stata vista migrare con venti forti di maestrale, mentre un’Aquila reale del terzo anno, oltre a farsi ammirare in tutto il suo splendore, si è anche posata su una collina di fronte ai volontari del campo che, ricordiamo, è promosso da MAN, WWF e NABU.

“La migrazione ha un fascino speciale, magnetico” dichiara Deborah Ricciardi, presidente della MAN “e mai potremmo rinunciare ad immergerci nei suoi ritmi, apprezzarla, conoscerla, studiarla, ma soprattutto salvarla da vecchi e nuovi pericoli”. Se è stato debellato quasi del tutto il bracconaggio ai rapaci, rimane forte il rischio di nuovi e più silenziosi pericoli e tra questi, il ponte sullo Stretto di Messina.

“Spesso volano con grande difficoltà, sbattuti dal vento impetuoso, molto frequente in primavera” aggiunge Anna Giordano del WWF “ e non sempre possono evitare di collidere con gli ostacoli aerei quale sarebbe l’inutile e devastante ponte”. Lo Stretto di Messina si è rivelato essere la rotta migratoria più importante al mondo in primavera, per ben tre specie, due delle quali a rischio a livello globale (Albanella pallida e Grillaio).

Christoph Hein, della NABU, sottolinea come i dati raccolti sullo Stretto di Messina siano estremamente importanti, “ è uno dei pochi siti europei dove la migrazione viene monitorata da un tempo estremamente lungo, che consente di conoscere gli andamenti delle popolazioni in migrazione”. Inoltre, sottolinea, “ i migratori che passano sullo Stretto di Messina si dirigono poi in tutta l’Europa, anche nei paesi dell’est, nelle lontane steppe dell’ex Unione Sovietica, come accade per l’Albanella pallida, e sono patrimonio di tutta l’Europa”. Doveroso quindi, tutelarne il volo lungo questa rotta estremamente vulnerabile, soggetta anche a devastanti distruzioni di habitat.

I cittadini di Messina sono fortunati a vivere lungo una delle rotte migratorie più importanti d’Europa, possono goderne ogni giorno: del tutto gratuitamente possono contattarci (www.migrazione.it) e raggiungerci per osservarli e imparare a riconoscerli.
Sullo Stretto, per ammirarli, vengono da tutta Europa e da oltre oceano, specie altrove difficili da vedersi, si concentrano qui, facendo gioire gli appassionati.

Dalla fine di aprile si attende il grosso passaggio della specie più comune, il Falco pecchiaiolo: anche 9000 individui in un giorno, come accaduto il 5 maggio del 2000 e il 6 maggio del 2011. Tutto dipenderà dal vento, dal tempo, sono questi i fattori principali che stabiliscono numeri e rotte seguite, ora dopo ora dagli oltre 40mila rapaci che vengono censiti sullo Stretto di Messina.
Il campo proseguirà fino al 20 di maggio.

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