Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

L’INSTABILITÀ DI FIANCO DEL VULCANO ETNA SVELATA IN UNO STUDIO

Roma, 09 maggio 2012 - Un nuovo studio basato su dati magnetotellurici e geologico – strutturali, svela la struttura profonda del substrato del vulcano Etna. E’ questo uno dei principali risultati ottenuti da un gruppo di ricercatori afferenti a vari Enti: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Marco Neri), le Università di Bari (Agata Siniscalchi, Simona Tripaldi, Domenico Schiavone) e Roma Tre (Joel Ruch) e l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del CNR (Marianna Balasco e Gerardo Romano).
I risultati scientifici sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Geophysical Research , in un articolo dal titolo: “Flank instability structure of Mt. Etna inferred by a magnetotelluric survey”.

I ricercatori ricostruiscono la struttura del substrato etneo utilizzando una gran mole di dati magnetotellurici e geoelettrici, confrontandoli contemporaneamente con i dati geologici, geomorfologici e strutturali osservabili in superficie. Osservano, così, lo spessore di Crosta coinvolta nelle deformazioni lente (circa 3-4 km) che coinvolgono il fianco sud-orientale del vulcano e le faglie che lo delimitano sia lateralmente che in profondità. Mostrano lo sprofondamento della Crosta (fino ad oltre 10 km di profondità) lungo il margine ionico etneo, in corrispondenza dell’importante sistema di faglie sismogenetiche noto con il nome di “Scarpata di Malta”. Individuano la circolazione di fluidi lungo i principali piani di faglia, che probabilmente facilitano il loro movimento. Stabiliscono, infine, la profondità e la geometria del Rift di Nord-Est, un’ importante struttura vulcano-tettonica che caratterizza in settore nord-orientale dell’Etna.

Questo lavoro, in parte finanziato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (progetto “FLANK”), sintetizza alcuni anni di lavoro durante i quali il team di ricercatori ha lavorato con approccio tipicamente multidisciplinare, come si conviene quando si affrontano tematiche tanto complesse ed articolate, condividendo molteplici esperienze professionali.

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