Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

MESSINA: 'IL LINGUAGGIO CHE ANIMA E RIACCENDE', LABORATORIO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA POETICA

a cura di Leonora Cupane
Messina, 23/05/2012 - Mentre nell’infanzia le parole sono vive, piene, vibranti, impregnate delle esperienze sensoriali del bambino, in età adulta questa vitalità si perde e la parola diventa spesso automatica e vuota, perfino quando gli eventi narranti sono cruciali e densi di significato, perché è importante come si narra, non solo che cosa: se il parlare è slegato da quel piacere di creare con le parole, risulta privo di desiderio, di corpo, e il racconto diventa inautentico, spoglio, vuoto.
Solo se si ritrova la capacità di riassaporare le parole, percepirne la consistenza, il ritmo, la ricchezza delle sfumature, il linguaggio ridiventa creativo, trasformativo, curativo, in grado di stabilire nessi illuminanti fra aspetti di noi e del mondo. Questa è la funzione della poesia, in cui il senso è legato al ritmo e quindi al battito del cuore, al respiro, al passo: essa è “uno strumento autobiografico totale”, che reintegra corpo e mente restituendo dinamismo e vitalità alle nostre narrazioni.

In questo laboratorio proveremo a “riaccendere” le parole scrivendo di noi a partire dalle memorie d’infanzia e trasformando gradualmente la prosa in versi, tramite esercitazioni individuali, a coppie e in terzetti, per sperimentare infine una suggestiva forma di poesia collettiva. Il gruppo di lavoro sarà strumento prezioso di reciproco ascolto, scambio e arricchimento.

Date: 26 e 27 maggio 2012
Orari: sabato dalle 15 alle 20; domenica dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30
Sede: Biblioteca Provinciale dei Cappuccini, Viale Regina Margherita, 25, Messina
Costo: 90 euro
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Leonora Cupane è psicologa clinica e diplomata come esperta in metodologie autobiografiche alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, di cui è stata poi docente e collaboratrice scientifica. È un'appassionata studiosa di poesia terapia e si sta specializzando in psicoterapia della Gestalt. Vive a Palermo, dove lavora presso enti pubblici e privati come formatrice biografa e consulente psicologa, utilizzando in entrambi gli ambiti lo strumento della narrazione poetica di sé. Finora ha condotto percorsi formativi con adulti, adolescenti, bambini, anziani, insegnanti, operatori sociali e sanitari, malati oncologici, pazienti psichiatrici. Da alcuni anni tiene anche laboratori in giro per l’Italia. Ha pubblicato il saggio “Il corpo parlante. La poesia come cura autobiografica” in “Attraversare la cura”, a cura di Laura Formenti, Erickson 2008, e come curatrice, insieme a Tiziana Ciampolini, il volume “Piccolo lessico per l’ascolto”, EGA 2009.
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