Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MAFIA: IMPRESA ANTIRACKET CUTRO' TORNA A LAVORARE

Palermo, 20 giu 2012 - Ignazio Cutro', l'imprenditore di Bivona che ha denunciato e fatto condannare gli estorsori mafiosi, autori degli attentati che tra il 1999 e il 2006 avevano danneggiato i mezzi della sua impresa edile, torna a lavorare. Da ieri, infatti, sono iniziati i lavori commissionatigli dal Consorzio Autostrade siciliane. La commessa riguarda un lavoro di manutenzione e messa in sicurezza delle cabine elettriche che alimentano le gallerie di Petraro e Baglio sull'autostrada Palermo - Messina, per un importo di 110 mila euro e 60 giorni di lavoro.
E' una vera e propria vittoria riportata dalla societa' civile nella guerra contro Cosa Nostra. La rinascita di un'azienda che dopo aver fronteggiato la mafia stava combattendo anche contro la burocrazia per ottenere il Durc e', infatti, un segnale preciso alla criminalita' organizzata. L'impresa di Cutro', a causa dei danneggiamenti, aveva perso il 40% dei mezzi e tutti i lavori, non riuscendo piu' a pagare i contributi previdenziali e i tributi, fino ad accumulare debiti per 126 mila euro con il fisco. Una situazione che impediva a Cutro' di ottenere il Durc e di partecipare ai bandi per le commesse pubbliche. L'odissea si e' conclusa grazie all'intervento della Regione, che ha coperto parte del debito.

"Grazie alla Regione siciliana - aveva detto l'imprenditore agrigentino in occasione della firma del contratto con il Cas, alcuni giorni fa a Palermo - si apre un'era nuova per i testimoni di giustizia. Per la prima volta, si riesce a far rinascere un'azienda che era stata messa in ginocchio dalla mafia e a dare agli imprenditori che denunciano, un forte segnale che le istituzioni sono al loro fianco. Oggi non ha vinto Ignazio Cutro'.

Hanno vinto i siciliani onesti che ogni giorno combattono contro l'illegalita' e la mafia. Io e la mia famiglia abbiamo fatto la scelta di restare nella nostra terra. E' una questione di dignita', la nostra terra va difesa".

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