Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

SEDUCE LA VEDOVA E POI LA 'SVALIGIA' GIOVANE DI GIOIOSA MAREA AFFETTO DA UNA SINDROME NERVOSA

S. O. è stato ricoverato nel reparto specializzato della Casa Circondariale S. Giuliano di Trapani, all’interno dell’Ospedale S. Antonio Abate, in quanto affetto da una grave sindrome nervosa che gli provoca vari e vistosi “tic” vocali e motori, nonché svenimenti sotto stress. Se adeguatamente curato il giovane potrebbe idoneamente reinserirsi in un contesto di vita produttivo e non pregiudizievole

Castelvetrano (Tp), 22/08/2012 - S. S. O., 33 anni, di Gioiosa Marea (Me) è il focoso amante che si è trasformato in malfattore, trafugando alla sua 'amata' quanto si trovava nella casa di lei. Dopo avere allacciato una relazione sentimentale con una vedova di  Salaparuta (Tp), spalleggiato da un complice calabrese, C. C. di 55 anni, S. O. ha completamente svuotato l'abitazione della donna, portandole via 10.000 euro in contanti, mobili, vestiti e perfino il cane.

La stangata è di quelle che pesano sulle spalle di una donna resa fragile dalla perdita del marito e dalla solitudine. Così c'è stato chi ha voluto approfittare del suo stato svuotandole la casa e lasciandola povera in canna, portandole via vestiti, mobili e, come nel film 'Amici Miei', pure il cane. La donna aveva addirittura venduto la casa per amore di colui che si è poi trasformato nel ladro che le ha portato via tutto.

E' la vicenda di una vedova di Salaparuta (Tp) scoperta dai carabinieri, che hanno arrestato il messinese S. S. O., 33enne, l'amante-bandito, e il suo complice C. C., 55enne, calabrese: ora sono accusati di detenzione illegale di armi, appropriazione indebita e truffa. Al momento dell'arresto ai due sono state sequestrate 3 pistole di fabbricazione artigianale, nonchè coltelli a serramanico e arnesi da scasso.
I due 'soci' si erano da qualche tempo domiciliati a Salemi ed erano già stati notati dalle forze dell'ordine che ne sorvegliavano i movimenti: C. C., 55 anni è di origini calabrese, con precedenti di giustizia; S. S. O., 33 anni di Gioiosa Marea (Messina), anche lui con precedenti.
Proprio il più giovane dei due, S. S. O., aveva preso a convivere con la vedova di Salaparuta, divenuta dopo circa un mese la sua vittima. S. S. O. - infatti - sotto la regia di C. C. ha dapprima abbandonato la donna, facendo perdere di sè ogni traccia e trafugando tutto quanto appartenente alla sua convivente, dai mobili al corredo, senza dimenticare il cane di famiglia. Ma erano i soldi uno degli obiettivi principali della stangata: 10.000 euro in contanti ricavati dalla vendita della casa, che i due l'avevano convinta a vendere. La povera donna dopo essere stata spogliata di tutto è stata abbandonata a Caltagirone, in provincia di Catania, senza soldi nè mezzi di sostentamento, trovando ora ospitalità presso un 'centro accoglienza' di Salaparuta, casa famiglia “Serenità”.

Ma sono state l'avidità e l’ingordigia a mandare in galera i due compari, che avendo saputo del rientro della donna a Salaparuta sono tornati là per estorcerle ulteriore denaro, con minacce e maniere forti. Nei confronti dei due, tuttavia, si procede anche per i reati di appropriazione indebita, possesso ingiustificato di strumenti per lo scasso, truffa, porto abusivo di coltelli di genere vietato.

Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Marsala, D.ssa Trainito, disponeva quindi: per il C. C. il collocamento al regime degli arresti domiciliari a Salemi, mentre per il S. S. O. disponeva il ricovero presso il reparto specializzato della Casa Circondariale S. Giuliano di Trapani, all’interno dell’Ospedale S. Antonio Abate. Ciò alla luce del fatto che S. S. O. è risultato affetto da una grave sindrome nervosa che gli provoca vari e vistosi “tic” vocali e motori, nonché svenimenti, se sottoposto a stress in genere.

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