Messina, 16/11/2012 - L’ennesimo incontro della speranza: ieri i Dipendenti dell’Ente Fiera, che non percepiscono gli stipendi da ormai 11 mensilità, sono stati ricevuti in Prefettura dal Capo di Gabinetto Dott. Filippo Romano e dal Vicecapo Dott.ssa Matilde Mulè, delegati dal Prefetto Dott. Stefano Trotta, ai quali hanno fatto presente la gravissima situazione gestionale e finanziaria che ha portato la Regione Siciliana a deliberare lo scioglimento dell’Ente Autonomo Fiera di Messina, con Delibera di Giunta n. 210 del 21 giugno 2012, inserita sul sito della Regione Siciliana in data 8 novembre 2012, con quasi cinque mesi di ritardo. I referenti hanno dato ampie rassicurazioni ai lavoratori sull’impegno della Prefettura al fine di attivare l’interesse della Regione Sicilia per una positiva risoluzione della loro vertenza.
I lavoratori vogliono tuttavia manifestare il loro stato di disagio non solo economico ma
anche esistenziale visto che, ad oggi hanno subito in prima persona le conseguenze del
disinteresse, della superficialità e dell’abbandono da parte di tutte le istituzioni compresi
Comune e Provincia Soci Fondatori dell’Ente.
Cosa ancora più grave la presa di distanza della Regione Sicilia (a cui compete tramite
l’assessorato alle attività produttive la vigilanza dell’Ente) manifestatasi durante la scorsa
legislatura con l’esclusione della Fiera di Messina e dei suoi dipendenti da tutti gli atti e/o
provvedimenti, determinandone di fatto la chiusura, nonostante i quattro anni di
Commissariamento D’Amore espressione del governo Lombardo.
Apprendiamo dalla stampa che il dottore D’Amore, per la decima volta nominato
Commissario Straordinario dell’Ente, ha ritenuto di dover “rimettere il mandato nelle mani
del neo Presidente Rosario Crocetta” augurandosi che lo stesso possa attivarsi per la
salvaguardia dei posti di lavoro.
Il dottore D’Amore si è attivato per tale richiesta solo ora con il nuovo presidente
della Regione e ha ringraziato il presidente Lombardo per la fiducia.
Ma su quali risultati si è basata la fiducia ripostagli per ben dieci volte, visto che la
Giunta Regionale ha deliberato lo scioglimento dell’Ente, su proposta dell’Assessore
Venturi, “ ed in considerazione delle gravi carenze finanziarie e logistiche esposte
dal Commissario (D’Amore) nella sua relazione prot. n,182 del 25 gennaio 2012.”
Diverso è stato il comportamento tenuto dalla Regione Siciliana e dal Presidente
Lombardo nei riguardi della Fiera del Mediterraneo di Palermo, che ha goduto di
finanziamenti milionari che hanno garantito al personale (40 unità) di percepire lo
stipendio e il passaggio, con relativa copertura finanziaria alla RESAIS (hanno firmato il
contratto il 4 luglio 2012).
Non trova alcuna giustificazione la gravissima discriminazione subita dalla Fiera di
Messina e dal suo personale (13 unità) rispetto alla Fiera del Mediterraneo di Palermo.
Non si capisce nemmeno perché l’assessorato alle Attività Produttive, nonostante fosse
in possesso di una relazione non positiva che poteva soltanto portare alle conseguenze
deliberate in data 21 giugno 2012, ha continuato a dare incarichi al Dott. D’Amore come
commissario, anziché avviare per la Fiera di Messina lo stesso percorso fatto dalla Fiera
del Mediterraneo di Palermo.
Perché non si è resa pubblica da subito la delibera n. 210 del 21 giugno 2012 e si è
continuato a fare ancora nomine al Dott. D’Amore?
Forse per l’ennesimo atto di un accanimento terapeutico tant’è vero che si è proclamato
di dover fare la 73^ Campionaria per mantenere la continuità di una tradizione durata 70
anni, con i risultati sotto gli occhi di tutti e soprattutto con la promessa del pagamento
degli emolumenti ai dipendenti che ancora attendono …
A voi le deduzioni …
I DIPENDENTI DELL’ ENTE FIERA DI MESSINA
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