Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

FORMAZIONE: SENZA STIPENDIO DA 8 MESI 250 OPERATORI DEGLI SPORTELLI MULTIFUNZIONALI DA MESSINA AI NEBRODI

Senza stipendio da otto mesi. Il dramma degli operatori degli sportelli multifunzionali: rischiano il posto in 250. La Cisl Scuola sposta la vertenza a Palermo. “Gli enti di formazione non possono scaricare i lavoratori al loro destino”

Messina, 16 novembre 2012 – Rischiano di rimanere presto senza occupazione i 250 operatori impegnati presso gli Sportelli Multifunzionali dei Centri per l’Impiego. Nel corso della riunione di questa mattina presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro è stato comunicato ai sindacati che a partire dal 20 novembre gli operatori dovranno rientrare presso gli Enti di Formazione Professionale di provenienza. Una soluzione che gli Enti di Formazione hanno già bollato come “economicamente non sostenibile” a causa anche degli esuberi di personale previsti in quel settore.
La Cisl Scuola ha deciso quindi di spostare la vertenza su base regionale attraverso un prioritario passaggio in Prefettura. “L’obiettivo – sottolinea la Cisl – è quello di garantire l’utenza sulla prosecuzione del servizio in tutta la provincia. Ma anche gli Enti di Formazione devono fare propria la vertenza perché non possono pensare di scaricare questi lavoratori come pacchi indesiderati al loro destino. Se la Regione confermerà il passaggio agli Enti di Formazione dovrà essere una loro responsabilità garantire le condizioni per l’espletamento del servizio”.

Gli operatori degli Sportelli Multifunzionali, infatti, da dipendenti degli enti di formazione professionale, svolgono da 12 anni un servizio a supporto dei Centri per l’Impiego. In tutta la platea di lavoratori è di 1800, 250 quelli che operano in tutta provincia di Messina negli Sportelli Multifunzionali di Messina (Centro per l’Impiego e Ufficio Provinciale del Lavoro), Lipari, Barcellona, S. Teresa di Riva, S. Agata di Militello, Milazzo, Patti, S. Stefano di Camastra, Mistretta, Capo d’Orlando, Giardini Naxos, Francavilla di Sicilia e Villafranca Tirrena.
Gli Sportelli Multifunzionali hanno consentito l’attivazione in Sicilia delle procedure previste dalle politiche attive del lavoro come previsto dalla riforma del collocamento. In questi anni migliaia di utenti (disoccupati, cassintegrati, percettori d’indennità di disoccupazione, cantieri-lavoro, esenzioni ISEE, giovani in cerca di prima occupazione) hanno usufruito di un servizio di orientamento erogato esclusivamente presso gli stessi sportelli. La recente direttiva della dirigente dell’Assessorato regionale al Lavoro Anna Rosa Corsello determina la fuoriuscita degli Sportelli dai Centri per l’Impiego invalidando, di fatto, le convenzioni stipulate.

Le attività degli Sportelli sono state coperte finanziariamente dal Fondo Sociale Europeo sino al 30 settembre 2013 e la farraginosità delle procedure, la lentezza degli accreditamenti del F.S.E. ha già prodotto 8 mesi di ritardo nella retribuzione degli operatori.
Il nuovo bando di finanziamento europeo non è stato ancora programmato e, in considerazione dei tempi previsti a conclusione dell’attuale, è plausibile un’interruzione del servizio che lascerà il personale senza alcuna tutela in quanto non sono previsti ammortizzatori sociali e/o nessuna misura di salvaguardia occupazionale.

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