Ritorna a Palermo un'interprete verdiano d'eccezione: Leo Nucci. Tre spettacoli anche per gli studenti delle scuole. Palermo, Teatro Massimo, dal 25 novembre al 2 dicembre 2012
Palermo, 20/11/2012 - Si aprono con una assoluta rarità, l'opera “I due Foscari” i festeggiamenti del Teatro Massimo per l'ormai prossimo bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi che caratterizzerà la programmazione del 2013. È la prima volta che quest'opera, considerata fra le più raffinate musicalmente del primo Verdi, viene rappresentata al Teatro Massimo; a Palermo si contano infatti solo una decina di edizioni a metà Ottocento, soprattutto al Teatro Carolino (poi Bellini in età post unitaria); l'ultima messa in scena risale al 1880.
Per questo “debutto” dei nostri giorni, protagonista d'eccezione nel ruolo del Doge Francesco Foscari sarà uno dei più intensi e celebri cantanti verdiani oggi in attività, il baritono Leo Nucci, che torna al Teatro Massimo dopo un memorabile Rigoletto nel 2009. Al suo fianco due giovani e già celebri interpreti verdiani al loro debutto a Palermo: il tenore Piero Pretti (Jacopo Foscari) e il soprano Lucrecia Garcia (Lucrezia Contarini). Nelle recite del 28 novembre e l dicembre, questi tre ruoli saranno cantati da Claudio Sgura, Sung Kyu Park e Monica delli Carri. Il cast è quindi completato da Luiz-Ottavio Faria (Loredano), Pietro Picone (Barbarigo) e Adriana Calì (La Pisana); Domenico Ghegghi e Pietro Luppina si alterneranno nel ruolo del Fante, Giovanni Lo Re e Gianfranco Giordano in quello del Servo.
Sul podio uno specialista del repertorio verdiano, ospite assiduo del Massimo: Stefano Ranzani.
Lo spettacolo, intenso e tradizionale, prodotto da ABAO di Bilbao e dal Teatro Verdi di Trieste, porta la firma del regista Joseph Franconi Lee, con le scene e i costumi disegnati da William Orlandi, le luci di Roberto Venturi e le coreografie di Raffaella Renzi.
«Bel dramma, bellissimo, arcibellissimo!» scrisse entusiasta Verdi al suo librettista Francesco Maria Piave nei mesi di preparazione dei Due Foscari. A distanza di pochi mesi dal successo veneziano dell’Ernani, il compositore propose al Teatro Argentina di Roma, il 3 novembre 1844, il suo sesto titolo operistico, ispirato questa volta al sanguinario e cupissimo dramma The two Foscari di Lord George Byron, scrittore inglese cui molti musicisti romantici si rivolsero in cerca di nuovi soggetti. Nei Due Foscari si narra una vicenda realmente accaduta nella Venezia di metà Quattrocento, luogo d’intrighi e inganni, dove anche gli affetti più cari e sinceri, come quelli tra padre e figlio (Francesco e Jacopo Foscari), sono soggetti alle dure leggi dello stato. I protagonisti sono mossi da un turbinio di sentimenti laceranti, generati in particolare dalla stridente dicotomia creata dall’esigenza che prevalga la ragion di Stato in una vicenda intrisa di pesanti implicazioni familiari. Verdi poi fa di Venezia un personaggio musicale, dandole forma e ritmi specifici, e usando nell'orchestrazione inedite mescolanze cromatiche, lontane dagli accenti roboanti di altre opere contemporanee. L'opera, non fra le più eseguite di Verdi, è dalla critica ritenuta una pagina sperimentale e innovativa sul piano stilistico per la ricerca del colore orchestrale, l’uso della reminiscenza tematica, una struttura musicale che supera la divisione in numeri chiusi alla ricerca di maggiore continuità drammatica.
Il 29 e 30 novembre e l'1 dicembre, l'opera sarà inoltre proposta agli studenti delle scuole che aderiscono al progetto “La scuola va al Massimo” in una versione realizzata dal narratore Bruno Stori (per prenotazioni tel 0916053265). Protagonisti: Monica delli Carri (Lucrezia Contarini), Lisandro Guinis (Francesco Foscari), Antonino Interisano (Jacopo Foscari) e Luiz Ottavio Faria (Loredano). Sul podio dell'Orchestra e del Coro del Teatro Massimo sempre Stefano Ranzani.
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Nella foto: Leo Nucci (foto Ricci, Teatro Regio di Parma)
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