Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

ATM MESSINA: RIDURRE L’ARRETRATO DEGLI STIPENDI, SUBITO UNA TRATTATIVA NO-STOP SULLA NEW. CO.

Messina, 12 dicembre ’12 - Il commissario Alligo stamattina ha informato i sindacati sulla trasferta palermitana di ieri e sulle risposte ricevute riguardo l’ATM. I salvifici 3,5 milioni, capaci di alleviare le sofferenze dell’ATM, non potevano arrivare e purtroppo non arriveranno, perché, com’è risaputo da mesi, quei soldi, dovuti dallo Stato a tutte le aziende per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro autoferrotranvieri, non sono stati ancora trasferiti dal Governo Nazionale.
La delegazione comunale ha quindi ripiegato nella richiesta dei contributi regionali ma anche li, viste le oggettive responsabilità degli ultimi anni, in assessorato hanno fatto notare che il Comune di Messina non ha pagato le rate del debito contratto con la regione e, per di più, non ha rispettato nessuno degli impegni che aveva assunto circa la costituzione della S.p.A., il piano industriale e il contratto di servizio.

Ma quei 3,5 milioni sono comunque un titolo di credito per l’ATM su cui l’assessorato potrà alla fine rivalersi, e così sull’impegno del commissario Croce a recuperare il tempo perduto sulla trasformazione della partecipata, la Regione ha accettato di anticipare, non si sa ancora quando, un importo di 900.000 euro.

Quella somma aggiunta al 1,3 mln del dodicesimo mensile, deliberato dal dott. Croce e stanziato proprio stamani, dovrebbe consentire il pagamento di un altro stipendio e dei relativi contributi, o per essere più precisi, il restante 50% della mensilità di settembre ed il 50% di quella di ottobre.

Se tutti i passaggi fossero dunque rispettati i lavoratori ATM chiuderebbero quindi il 2012 secondo la tradizione degli ultimi anni, ovvero con un arretrato di ben tre mensilità e mezzo (50% ottobre, novembre, dicembre, 13°)

Tre stipendi e mezzo di arretrato, fra poco più di venti giorni, non è oggettivamente una prospettiva accettabile e poiché, come è noto, nel mese di gennaio non arrivano trasferimenti, è quindi necessario che il dott. Croce faccia urgentemente qualsiasi sforzo per ridurre il più possibile la mole di arretrato, perché non si può consentire che i lavoratori pazientino fino a Febbraio attendendo ancora il pagamento di quattro stipendi e mezzo.

Ma la mancata erogazione degli stipendi sono comunque solo una parte della disastrosa situazione dell’ATM, che, lo ricordiamo, non è riconducibile in alcun modo al paventato dissesto, dato che l’azienda, unica tra le partecipate, è in queste condizioni da anni.

Il vero problema risiede purtroppo ancora, dopo tanto tempo, nel come trasformare l’azienda, con quali risorse dotarla di mezzi e come quindi ripristinare i servizi e garantire l’occupazione.

E’ logico che la Regione Siciliana continui a esigere la trasformazione, ed il rispetto di tutti gli obblighi, e siamo convinti che il dott. Croce faccia bene a dare assicurazioni in tal senso, ma quegli impegni non stanno solo nella propria esclusiva disponibilità, perché passano obbligatoriamente anche dal confronto con i sindacati e dalla decisione finale del consiglio comunale.

Affinché nessuno fugga alle proprie responsabilità e, soprattutto, affinché nessuno sia tentato di scaricare sull’altro eventuali ritardi, si rispettino rigorosamente le procedure che le norme prevedono riguardo ai differenti ruoli. Si separi quindi ciò che il consiglio comunale può decidere già da oggi, da quello che invece è demandato al preventivo confronto con le parti sociali. E per la parte riguardante la trasformazione aziendale si proceda dunque ad una urgente trattativa no-stop tra comune, azienda e sindacati, ed immediatamente dopo alla trasmissione degli atti agli organi del consiglio comunale per le conseguenti valutazioni e votazioni.

Pino Foti –Segretario Generale FILT-CGIL

Enzo Testa – Segretario Generale FIT-CISL

Silvio Lasagni – Segretario Generale UILTRASPORTI

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